MURLOCULTURA n. 4/2007

L'ardita opera a rischio di crollo dopo più di mezzo secolo di
mancata manutenzione
Il ponte ferroviario sul
torrente Crevolone

di Luciano Scali
Associazione Culturale di Murlo
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Il ponte ferroviario sul torrente CrevoloneNacque per imprevista necessità. Fin dal primo momento rappresentò una sorta di monumento all’ostinazione, al non voler tornare indietro da una decisione presa anche a costo di mettere a repentaglio la riuscita di un’impresa utile come la costruzione di una ferrovia e la sopravvivenza dell’attività mineraria nella zona.
Non avrebbe dovuto esserci quel ponte perché la ferrovia sarebbe dovuta passare da un’altra parte, attraverso un percorso più agevole e più facile da realizzare. La controversia con la “Cura di Monte Pertuso” costrinse la Compagnia mineraria alla dolorosa scelta di un percorso più difficile ed oneroso che ritardò i lavori di oltre due anni e fece nascere la convinzione che tutte le sfortune future della miniera carbonifera di Murlo avessero avuto origine da quell’episodio. Cessata la stagione mineraria e scomparsi i suoi protagonisti, i ricordi si fecero ben presto più labili e l’esistenza di quel ponte rimase nella memoria di pochi fino al giorno in cui il recupero della sede ferroviaria a percorso didattico, consentì a tutti di venirne a conoscenza.
La realizzazione fu a pieno merito giudicata il fiore all’occhiello dell’Amministrazione e la frequentazione del sentiero venne considerata alla stessa stregua della visita ad un Museo storico-naturalistico di grande valore.
Purtroppo, come di solito accade, la realizzazione nata con l’intento di valorizzare un aspetto insolito del territorio, venne ben presto usata come mezzo per raggiungere interessi particolari che nulla hanno a che vedere con quelli della comunità.
Le condizioni statiche dei ponti sul Crevole e sul Crevolone apparvero subito preoccupanti per essere rimasti privi di manutenzione per troppo tempo e mentre per il primo fu provveduto a metterlo in sicurezza, il secondo ha continuato a degradarsi. Le avvisaglie delle allarmanti condizioni del ponte risalgono allo straordinario episodio in cui un giorno venne implicato un trattorista il quale, mentre vi stava transitando col rimorchio carico di legna, ebbe l’impressione di sentirselo scivolare di sotto. La paura fu tanta, e non soltanto per lui poiché, in quattro e quattr’otto gl’ingressi del ponte furono provvisoriamente transennati per precluderne l’ingresso. Anche se il luogo di cui si parla dista meno di un chilometro dal villaggio della Befa, il suo aspetto selvaggio e la vista della galleria delle Verzure, inducono i visitatori a trasgredire. Le reti di sbarramento poste in opera con le migliori intenzioni sulle transenne, risultano inefficaci di fronte al desiderio d’avventura dei novelli Indiana Jhones che le strappano creando sufficienti varchi per poter transitare sul ponte. Per chi si comporta così il rischio è reale e da non sottovalutare. S’impongono pertanto drastici interventi affinché il pericolo venga rapidamente rimosso.
Il manufatto, di imponente bellezza, rappresenta anche un esempio di architettura funzionale da salvaguardare con cura. Venne realizzato con materiali semplici provenienti in massima parte dal greto del torrente utilizzando esperienze antiche che, nel caso specifico si riscontrano nell’originale realizzazione dell’ "arco con spalle” che scavalca il torrente Crevolone. Cosa fare? Intervenire in emergenza per ripristinare le funzioni della porzione di paramento scomparso e scongiurare il rischio di una ulteriore fuoruscita del terrapieno oppure lasciare che la natura ed il tempo proseguano nella loro opera disgregatrice? Se prevalesse la seconda soluzione s’imporrebbero comunque seri sbarramenti al ponte per chiunque. Se non vado errato, l’intero sentiero didattico, da percorrersi in sicurezza e di cui anche il ponte fa parte, appartiene alla comunità che potrebbe farne l’uso al quale era stato destinato. Si potrà obbiettare che del ponte sul Crevolone se ne può fare anche a meno di fronte a più importanti emergenze ma se, per ipotesi, nel suo collasso si trascinasse dietro qualcuno, non sarebbe il caso fin da adesso di cominciare a pensare ad una storiella  da raccontare  ai famigliari per convincerli che si è trattato solo di una tragica fatalità?



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