MurloCultura 2012 - Nr. 5 Speciale Festa della Misericordia

La Misericordia di Casciano di Murlo

di Giorgio Botarelli

La confraternita celebra il 120° anniversario di fondazione: alcune note storiche dalla sua nascita ad oggi

La Pia Associazione di Misericordia di Casciano di Murlo celebra in questo 2012, in concomitanza della consueta festa annuale che si svolge in settembre, i centoventi anni dalla sua nascita. Il 1892 viene infatti tradizionalmente considerato come l’anno di fondazione e di inizio dell’opera della confraternita, anche se, in effetti, il movimento associativo era già partito qualche tempo prima, tanto che, al momento della richiesta inoltrata all’arcivescovo di Siena il 7 aprile 1891 per ottenere il riconoscimento ufficiale della confraternita, si contavano ormai più di quattrocento iscritti ed era già stato eletto il primo presidente, Dario Ricci:

A sua eccellenza reverendissima monsignor Celestino Zini, arcivescovo della diocesi di Siena

Il sottoscritto si fa un dovere di partecipare all’eccellenza vostra, quale prima autorità ecclesiastica di questa diocesi, l’istituzione avvenuta nella frazione di Casciano, Comune di Murlo, di una Pia Associazione di Misericordia. Tale Associazione, stata accolta con vera gioia dagli abitanti del paese, conta già la bella cifra di quattrocentoventi ascritti tra sorelle e fratelli. Dallo statuto che le rimetto, l’eccellenza vostra potrà di [...] farsi un’idea come questa istituzione s’ispiri solo alla carità ed abbia a base di ogni sua azione la religione nostra santissima, escludendo qualsiasi altro scopo che non sia quello di soccorrere l’umanità sofferente. Nella speranza che l’eccellenza vostra approverà tale istituzione e gradirà questo atto di deferenza, di vostra eccellenza reverendissima, devotissimo, il presidente Ricci Dario.

Casciano di Murlo a dì 7 aprile 1891

Fig. 1 Lo Statuto della Pia Associazione di Misericordia in Casciano di Murlo (1890)

 

Lo stesso statuto dell’associazione, inviato all’arcivescovo dal Ricci, era stato discusso e approvato nelle assemblee generali del 12 ottobre e 23 novembre 1890 e poi nello stesso anno era stato stampato a Siena presso la tipografia Sordomuti di L. Lazzeri (Fig. 1). D’altra parte, nella chiesa di Piantasala a Casciano è conservato uno stendardo da processione della Misericordia, originale dell’epoca, decorato con il classico emblema e datato 1892: forse proprio da qui è avvenuto che si tramandasse la memoria di quell’anno come data di fondazione della confraternita locale. Circa tre mesi dopo la richiesta del Ricci, anche il pievano di Casciano, don Olinto Fralassi, scrive all’arcivescovo suggerendo di comprendere nel decreto di approvazione anche l’assegnazione alla confraternita della chiesa di Piantasala per le assemblee e l’altare del Santissimo Crocifisso nella parrocchiale di Casciano per il culto. Il 10 luglio 1891 l’arcivescovo Zini emette il decreto di approvazione della Misericordia di Casciano (Fig. 2):

Nel nome santissimo di Dio e così sia

Noi celestino Zini delle Scuole Pie per la grazia di Dio e della Santa Sede Apostolica arcivescovo di Siena sedente ecc. Veduta la domanda avanzata dal sig. Dario Ricci presidente della Pia Associazione di Misericordia istituita in Casciano di Murlo di questa diocesi, con la quale domanda che a noi piaccia di approvare quella istituzione e lo statuto ed il regolamento che ci è stato rimesso insieme con la domanda; essendoci stato rappresentato il desiderio che questa stessa approvazione sia da noi fatta a mezzo di un regolare decreto, per quanto già da noi espressa con una lettera trasmessa d’ordine nostro dalla nostra reverendissima curia, ed essendoci stato pari domandato che ci piacesse assegnare una chiesa nella quale possano tenersi le adunanze dei componenti la Pia Associazione e celebrarvisi le funzioni religiose che sono determinate dallo statuto e dal regolamento suddetto; prese le debite informazioni e considerato quanto era da vedersi e considerarsi; approviamo e per approvata aver vogliamo la istituzione della Pia Associazione di Misericordia nel paese di Casciano di Murlo nonché lo statuto e il regolamento della medesima; assegnamo la cappella di Piantasala come luogo ove potranno adunarsi i componenti la Pia Associazione che sopra, l’altra del Santissimo Crocefisso esistente nella chiesa della pieve di Casciano perché vi siano celebrate le funzioni religiose che si compiranno a cura della Pia Associazione ridetta; il pievano pro tempore della parrocchia di Casciano farà parte del consiglio direttivo della Pia Associazione ed avrà nelle adunanze voto deliberativo e saranno sempre salvi tutti gli altri diritti parrocchiali. Una copia del presente decreto sia trasmessa al presidente della Pia Associazione ed un’altra al pievano della cura di Casciano di Vescovado.

Dato in Siena questo dì 10 del mese di luglio dell’anno milleottocentonovantuno (1891).

Celestino Zini, Siena.

Fig. 2 Il Decreto di approvazione dell'Associazione di Misericordia di Casciano emesso dall'Arcivescovo Zini (1891).

Il 7 agosto successivo, il presidente Ricci invia all’arcivescovo una lettera di ringraziamento per il rilascio del decreto ufficiale, comunicandogli inoltre che il consiglio direttivo ha deliberato nel frattempo la sua elezione a presidente onorario della confraternita e concesso la carica di correttore al Fralassi, parroco di Casciano. Come spesso avviene, però, non tutto fila via liscio e anche la nascita di una associazione con scopi benefici è motivo di contrasto in paese: sempre nell’agosto dello stesso anno, una trentina di persone residenti sottoscrivono una lettera di protesta all’arcivescovo nella quale contestano l’assegnazione della cappella di Piantasala all’associazione, affermando addirittura che quest’ultima è stata creata tutt’altro che a scopo filantropico, ma bensì da pochi facinorosi, ove trattasi di interessi materiali e sfogo di capricci personali, che sotto questo titolo di Misericordia si vuole fare onta alle migliori famiglie di questo paese... Ma le lamentele non hanno seguito e la Misericordia di Casciano nasce ufficialmente contando all’inizio tra i suoi associati 415 fratelli e sorelle e alcuni notabili, ecclesiastici, nobili possidenti e proprietari locali, iscritti come fratelli onorari contribuenti: don Olinto Fralassi pievano di Casciano, don Oreste Anziani pievano di Vallerano, il senatore conte Bernardo Tolomei, il marchese Niccolò Forteguerri Bichi Ruspoli, il conte marchese Alessandro Sansedoni, il cavalier Lattanzio Marri Mignanelli, il dottor Carlo Buonaiuti, il dottor Nicola De Mercurio, Vincenzo Favion (Fig. 3).

Fig. 3 Dal Ruolo dei fratelli e sorelle della Pia Associazione di Misericordia di Casciano di Murlo: fratelli onorari contribuenti.

 

L’attività della confraternita prende così l’avvio, dettata dalle norme contenute nel suo statuto, che all’articolo uno recita: Il pio filantropico istituto che s’intitola Associazione di Misericordia ha per iscopo speciale l’esercizio di quelle opere di carità, che sono dal suo nome indicate. Inizialmente, l’opera dell’Associazione è relativamente modesta, essendo limitata al trasporto dei defunti al cimitero, fatto a turno fra tutti i fratelli effettivi non dispensati per giusti motivi; il fratello che, ricevuto l’invito, non si reca al trasporto o non manda un sostituto, è soggetto ad una multa, il cui importo è deciso dal consiglio all’inizio di ogni anno, e se recidivo può essere cancellato dal ruolo. L’Associazione celebra la festa titolare il 3 di maggio (o la domenica successiva) e nel novembre l’ufficio in suffragio dei fratelli e sorelle defunti. In tale occasione, lo statuto prescrive che la mattina della commemorazione tutti i fratelli in servizio indossino la cappa nera e con la bandinella si portino in processione al cimitero assieme al parroco. Anche la sera del Venerdì Santo, i fratelli di turno devono indossare la cappa nera e, preceduti dalla bandinella, portare e accompagnare il Gesù Morto lungo la processione. Inoltre ogni volta che la Misericordia venga invitata dal parroco a una processione o altra sacra funzione, dovrà intervenire con una adeguata rappresentanza e con la propria bandiera. Il consiglio elegge ogni anno un corpo di guardia con il compito di dirigere le processioni e far osservare il silenzio.

Nello statuto del 1890 è stabilito che l’Associazione debba sostenersi con la tassa di iscrizione, con le elemosine e con le tasse annuali; ad essa possono appartenere uomini e donne di religione cattolica, sopra i 12 anni, che non siano stati condannati per furto, per truffa, per attentato ai buoni costumi o per altro titolo infamante. I soci effettivi pagano una tassa di ammissione più una tassa annua ordinaria e hanno i diritti e i doveri sanciti dallo statuto; i soci onorari pagano solo una cospicua tassa di ammissione e hanno solo il diritto al trasporto funebre; soci benemeriti diventano quelli che in qualsiasi modo supportano l’Associazione. Possono aderire tutti i residenti in qualsiasi luogo, ma il servizio funebre viene effettuato non oltre 4 km da Casciano.

La direzione e l’amministrazione sono affidate all’ufficio di presidenza, composto: dal parroco che, come correttore, cura il servizio religioso e vigila sul buon andamento dell’associazione; dal presidente, che rappresenta legalmente la Misericordia, compila i mandati, firma gli atti e presiede il consiglio e le assemblee; dal vicepresidente, che fa le veci del presidente in sua assenza; dal cassiere, che riceve i versamenti in denaro, custodisce la cassa ed eventuali titoli di credito ed è a disposizione dei contabili per ogni verifica; da due contabili, che debbono rivedere i conti dell’esattore e del cassiere; da un economo, che esegue tutte le spese deliberate e d’accordo con il presidente e il cassiere cura il collocamento dei denari in avanzo presso una Cassa di Risparmio; da un segretario, che tiene la corrispondenza, l’archivio, redige i verbali e ordina i trasporti. L’ufficio di presidenza assieme ai delegati delle frazioni forma il consiglio direttivo. L’esattore, invece, che è retribuito, riscuote le tasse e ogni altra entrata, tiene il ruolo dei fratelli e il registro delle riscossioni e versa i denari nella cassa. E’ retribuito anche il bidello, che ha l’incarico di portare gli inviti per l’assemblea e per i trasporti funebri, ma deve essere sempre pronto anche ad altri eventuali ordini del correttore e del presidente. C’è poi la guardarobiera, che ha il compito di custodire le casse, la biancheria e ogni altra cosa posseduta dalla Misericordia.

Per quanto riguarda le sorelle, sempre nello statuto si dice che hanno l’obbligo di esercitare l’ufficio d’infermiere e di recitare un rosario per ciascun fratello e sorella defunta... inoltre, quando verranno comandate dal presidente, dovranno disimpegnare con grande diligenza il proprio servizio a sollievo dei malati, senza alcuna retribuzione, indossare la cappa bianca provveduta dall’Associazione; eseguito il servizio restituiranno alla Misericordia la cappa ben lavata e stirata.

In seno alla Misericordia viene istituita anche una squadra di pronto soccorso, composta da fratelli con non meno di 16 anni e non più di 30. Eletta ogni anno dall’assemblea generale, la squadra deve rispondere prontamente alla chiamata, fare il servizio colla massima delicatezza, portare la fascia azzurra della Misericordia al braccio sinistro e riportarla alla sede compiuto il servizio. Lo statuto così chiude: La Pia Associazione deve tenere sempre vivo il sentimento religioso in mezzo al popolo, fare volentieri atti di carità verso il prossimo bisognoso, evitare ogni dissidio.

Fig. 4 Registri della Misericordia di Casciano.

La prima assemblea generale dopo l’approvazione vescovile, documentata dai registri dell’associazione (Fig. 4), si tiene il 25 febbraio 1894 nella sala della scuola comunale di Casciano e vi partecipano 50 fratelli. Il febbraio dell’anno successivo l’assemblea viene convocata nel medesimo luogo e il 9 maggio seguente la Misericordia celebra la sua prima festa titolare, che fino ad allora non era stato possibile fare a causa, diceva il consiglio direttivo, della situazione finanziaria incerta. Sino al 1950 la festa si svolgerà nel mese di maggio, poi nell’assemblea generale del 18 gennaio 1951, tenuta nella sala del cinema appena ultimato, si deciderà di spostarla nell’agosto per essere celebrata assieme a quella della Madonna di Piantasala, che tradizionalmente si teneva in quel mese per essere la chiesa intitolata a Santa Maria Assunta. Da metà anni Ottanta la festa è stata posticipata al settembre e nel 1992, in occasione del centenario dalla fondazione, si sono tenute solenni celebrazioni nella chiesa di Piantasala. Quest’ultima, pur essendo stata concessa dall’arcivescovo alla confraternita, non verrà mai utilizzata per le assemblee generali, tranne che per quelle del 2 settembre 1951 e del 28 settembre 1952. A questo proposito, bisogna ricordare che l’associazione contribuì finanziariamente sia ai lavori di ampliamento della cappella, eseguiti nel 1905, che ne fecero la chiesa delle dimensioni odierne, sia ai successivi restauri effettuati nella seconda metà degli anni Ottanta.

Dopo le prime due assemblee nella scuola comunale, le successive si svolgono, anche a causa del numero sempre più ristretto dei partecipanti, nella sala della casa parrocchiale di Casciano, messa a disposizione dal parroco Fralassi, che nel marzo del 1898 era stato eletto nuovo presidente dell’associazione. Dal verbale dell’assemblea generale del 20 febbraio 1916, svolta nella casa parrocchiale, si legge: la commissione eletta per preparare un locale proprio per il servizio dell’associazione, per bocca del presidente riferisce che non ha potuto iniziare ancora nessuna pratica per l’orribile guerra europea nella quale è coinvolta anche l’Italia. Nei tempi successivi, certo non facili soprattutto nel comprensorio rurale, succede che don Olinto Fralassi si dimette dalla carica di presidente, a causa della scarsità di iscritti (paese non ostile, ma indifferente): l’assemblea generale del 20 giugno 1926 elegge in sua sostituzione Alfredo Cingottini. Le riunioni dell’assemblea proseguono nella casa parrocchiale sinché, nel 1930, il parroco Fralassi concede in alternativa anche un locale posto sotto la sacrestia della chiesa. Nel 1932 l’associazione si aggrega alla Misericordia di Siena con l’obiettivo di rilanciare la partecipazione del paese. Quattro anni dopo la situazione non è di molto migliorata, poiché l’associazione conta 188 iscritti, non dispone ancora di una sede propria e non possiede alcun mezzo di trasporto automobilistico. Dal 1947 è presidente Luigi Baldi e nel 1954 gli succede Massimo Pacini. In quell’anno il consiglio direttivo, deciso a dotare l’associazione di una sede stabile, ottiene dalla parrocchia due stanze in Via Campo a Paolo 11, accanto al cinema. Nel 1960 viene eletto presidente Angelo Romagnoli e dal 1964 al 1996 Arnaldo Gonzi. L’attività della confraternita locale con gli anni riprende gradualmente vigore, allargando sempre di più il proprio campo d’azione nel trasporto sanitario di emergenza/urgenza e nei servizi sociali, sino ai giorni nostri, in cui l’operato si estende alla collaborazione con la Protezione Civile con l’intervento diretto in caso di calamità. Nel 1978, nell’ambito della confraternita, è stato istituito il Gruppo Donatori di Sangue Fratres. Dal 1996 è presidente Anna Pacini e sempre da quell’anno la sede è stata spostata negli odierni locali in Via della Pieve 2. Nel 2010 l’associazione ha inaugurato anche una sede operativa ubicata poco fuori il paese.

Ricordiamo inoltre, che nei dintorni di Casciano, una Confraternita di Misericordia di Montepescini e Vallerano venne fondata nel 1905 ed intitolata al Santissimo Sacramento, probabilmente per via di una preesistente compagnia con quel nome. Aveva un regolamento per i trasporti funebri e per l’assistenza ai malati. Nel 1937 fu aggregata a quella di Siena e contava all’epoca 82 fratelli e 72 sorelle. Subito dopo la guerra si sciolse per mancanza di soci.


Bibliografia e fonti consultate

Le notizie sono tratte da documentazione conservata presso l'Archivio Arcivescovile di Siena (Cause Civili 5193 n. 95-105 e 5229 n. 132), dai registri della Misericordia di Casciano detenuti presso l'attuale sede in Via della Pieve, dalla pubblicazione La Misericordia di Siena attraverso i secoli. Dalla Domus Misericordiae all'Arciconfraternita di Misericordia, a cura di Mario Ascheri e Patrizia Turrini, Siena 2004.

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