MurloCultura 2014 - Nr. 4

Ritornano i grandi bronzi a Murlo

di a cura della Redazione

Come anticipato nell’editoriale, il 13 ottobre scorso è stata inaugurata la nuova copertura della fossa di fusione dei grandi bronzi ricostruita a Murlo in occasione di uno dei seminari di archeologia sperimentale organizzati dal prof. Edilberto Formigli. Cogliamo l’occasione di  ripercorrere sul nostro notiziario le giornate del seminario, riportate sul posto anche dalla nuova cartellonistica, e naturalmente tutti coloro che si sono adoperati a vario titolo per la risturtturazione, in particolare il Comune di Murlo, la Casa del Popolo, il Circolo ARCI e singoli cittadini che hanno prestato il loro lavoro volontario.

 

Dal 1991 l’Antiquarium di Murlo è stato sede di incontri internazionali sul tema delle antiche tecniche artigianali greche, etrusche e romane. Ai seminari, che prevedevano una parte teorica e una parte di archeologia sperimentale, hanno partecipato studiosi, studenti e artigiani di vari paesi europei. A Murlo, sotto la copertura da poco finalmente ristrutturata, è possibile osservare la ricostruzione di una officina per grandi bronzi, realizzata sulla base di raffigurazioni su ceramiche antiche e ritrovamenti archeologici e avvenuta nel corso dei seminari del 1993 (dal tema “La tecnica dei grandi bronzi, dall’età arcaica al Rinascimento”) e del 1995 (“I grandi bronzi antichi, dalla forma alla fusione”). L’officina comprende un forno verticale per la fusione del bronzo e, sulla destra, una fossa di fusione. Il forno verticale riproduce un forno greco del V secolo a.C., riportato nelle decorazioni di una kylix greca conservata presso il Museo di Berlino (figg. 1 e 2): il vaso con appoggiato sopra il forno conteneva forse acqua e serviva probabilmente da indicatore termico per la fusione del bronzo nel crogiuolo all’interno del forno.

Kylix di BerlinoFossa di fusione dei grandi bronzi - schema Fig. 1. La kylix greca del V sec. a.C. con la scena raffigurante il forno di fusione verticale riprodotto a Murlo e, sotto, un disegno che ne riporta i dettagli. La kylix proviene da Vulci ed è oggi custodita all’Antikensammlung di Berlino. Il disegno è tratto da Furtwaengler A., Reichhold K., 1932.

 

    Il fabbro Alberto Cresti al forno verticale

Fig. 2. Un'immagine dai seminari: il fabbro Alberto Cresti alimenta e controlla il forno verticale.

 

La fossa di fusione è stata ricostruita in formato ridotto sulla base di una fossa di fusione greca ritrovata a Rodi (fig. 3). La fusione dei grandi bronzi antichi avveniva infatti in fosse provviste di scalini di accesso e di pareti rivestite in mattoni crudi, come quella ricostruita a Murlo.

Fossa di fusione - Schema

Fig. 3. Lo schema della fossa di fusione, con raffigurate le operazioni di colata del bronzo fuso nella forma.

 

Per i seminari, è stato scelto come oggetto da riprodurre la statua dell’Adorante di Rodi, un bronzo ellenistico della stessa epoca della fossa di Rodi e custodito, come la kylix, al Museo di Berlino. L’Adorante è stato riprodotto in cera, prima fase della procedura di realizzazione delle statue in bronzo. Al centro della fossa, su di un piedistallo, era sistemata la figura in cera provvista di sbarre di sostegno in ferro. L’interno della cera era riempito di terra (la cosiddetta “anima di fusione”), appositamente preparata con materie organiche: peli, paglia e simili. Anche l’esterno, dopo l’attacco dei canali, era coperto con vari strati di terra. La figura veniva poi cotta con fuoco di legna; la cera poteva uscire da un canale posto in basso e defluire in un’apposita fossetta. A questo punto, si poteva procedere alla colata del bronzo liquido attraverso il canale di entrata posto alla sommità. Le statue erano fuse in parti separate: testa, braccia, busto, talvolta gambe. Le singole parti dovevano poi essere saldate insieme con apposite tecniche, anche queste oggetto di un altro seminario svoltosi a Murlo.
Nella ricostruzione visibile a Murlo (fig. 4), è possibile vedere sia la forma all’interno della fossa, come appariva dopo la cottura e prima della colata, mentre sia il risultato, cioè  la statua dell’Adorante grezza, con ancora attaccati i canali di getto della colata di bronzo. Ristrutturata la copertura, l’Associazione Culturale vorrebbe procedere al restauro del forno verticale e della fossa, che i segni del tempo e l’incuria hanno inevitabilmente danneggiato.

 Seminari Murlo

 Fig. 4. La fossa di fusione ricostruita a Murlo durante i seminari di archeologia sperimentale degli anni '90. A destra della fossa, la statua in bronzo ancora grezzo dell'Adorante di Rodi e, in fondo, il forno verticale.

 

 

Note bibliografiche

Formigli E., a cura di. I grandi bronzi antichi. le fonderie e le tecniche di lavorazione dall’età arcaica al Rinascimento. Nuova Immagine Editrice, 1999.

Furtwaengler A., Reichhold K. Griechische Vasenmalerei: Auswahl hervorragender Vasenbilder, Serie III, Tafel 121-180. Munchen, 1932 (disponibile su http://digi.ub.uni-heidelberg.de).

 

L’immagine fotografica della kylix è tratta dall’inventario digitale del Museo di Berlino: http://www.smb-digital.de.

Le pubblicazioni e i video dei seminari sono in visione presso il Museo di Murlo.

Le foto della ristrutturazione della copertura, in tutte le sue fasi e con tutti i “protagonisti”, sono visibili sulla pagina Facebook dell’Associazione Culturale.

 

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