MurloCultura 2014 - Nr. 4

Il carro armato di Verdicchio

di Luciano Scali

GIOCHI D'ALTRI TEMPI

Il carro armato di Verdicchio - disegno di Luciano ScaliNon credo che Bartolomeo sia mai salito sopra un carro armato, nemmeno in quelli dei miei tempi detti "scatole di sardine" che per farli entrare nella caserma di Santa Chiara a Siena spostarono la fonte dei Pispini portandola nella piazza di Santo Spirito. Però durante il periodo in cui ci ritrovammo a scuola a Vescovado non mancarono le occasioni per parlare di tante cose passate e rinverdire così i ricordi dei giochi d'infanzia di quel periodo. Le risorse per acquistare giocattoli non erano previste nel bilancio delle famiglie operaie e se i ragazzi che vi appartenevano avevano voglia di divertirsi in qualche modo bisognava che se li costruissero usando quei materiali che il caso metteva loro a disposizione. Premetto che in casa nostra e in quelle degli amici di mia conoscenza, non veniva buttato via nulla. Di tutto veniva fatto tesoro poiché se qualcosa non serviva più all'uso per la quale era stata costruita, poteva sempre essere trasformata e divenire così di nuovo utile. Ciò premesso Bartolomeo Verdicchio mi fece tornare in mente un aggeggio col quale mi ero divertito da giovanissimo e che lui stava ricostruendo a scuola per mostrarlo ai ragazzi durante l'ora di laboratorio. Si trattava di un qualcosa che avevo conosciuto bene ma che ormai era sparita via dalla mente. "Il mitico rocchetto che mia madre metteva sulla macchina da cucire quando confezionava qualcosa per noi e che ci regalava a turno quando si era esaurito il filo," le mie sorelle lo usavano ancora avvolgendoci il refe con il quale confezionavano i vestitini alle bambole, mentre io... ci facevo il Carro Armato. Proprio qualche giorno fa ho rimesso in funzione quello che Verdicchio aveva costruito per mostrare ai ragazzi ascuola. Un qualcosa fatto di niente ma al momento in cui si è mosso ha avuto la capacità di riportarmi indietro nel tempo e a farmi riprovare un'emozione perduta. E' facile fabbricarne uno ed è anche piacevole condividerne il risultato. Credo che sarà facile procurarsi un rocchetto di quelli piccoli di legno e praticare sul bordo delle basi un po' di tacche per donargli la possibilità di aggrapparsi al terreno. Si prende poi un elastico un po' spesso della lunghezza pari all'altezza del rocchetto; un pezzetto di candela di un centimetro di spessore, un fiammifero di quelli lunghi, un pezzetto di un altro fiammifero lungo non più di due centimetri e mezzo ed una "semenza" di un centimetro. Tutto qui, niente elettronica, niente pile solo un po' d'inventiva e la gioia di assemblare il tutto. Come? seguendo il disegno e poi provare. Il risultato sarà sorprendente specie se in casa ci sarà un gatto. Sarà uno spasso nel vederlo seguire questo strano oggetto munito di vita propria e senza motori apparenti mentre si aggira sul tavolo o sul pavimento senza curarsi di quanto accade intorno. Provate. Lo scoprire come si divertivano i ragazzi un tempo inventandosi i loro giochi e istruendosi, vi stupirà davvero!

 

 

Il carro armato di Verdicchio - disegno di Luciano Scali

Il carro armato di Verdicchio - disegno di Luciano Scali

 


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