MurloCultura 2014 - Nr. 5

Elogio dell’aglio

di Giacomo Landi

IL FUTURO NEL PASSATO

Inauguriamo con questo numero la nuova rubrica "Il Futuro nel Passato", uno spazio nato per documentare quanti, giovani e meno giovani, stanno rinnovando la loro passione per la coltivazione della terra nel nostro territorio. La rubrica non ha la pretesa di insegnare nulla di nuovo, ma di dare valore a queste nuove realtà con la speranza che sempre più persone, e soprattutto sempre più giovani, si appassionino alla vita semplice di una volta ed al piacere di produrre da soli cose buone e sane da mangiare. Questo primo articolo, su una coltivazione semplice e di largo utilizzo (l'aglio), ce lo invia Giacomo Landi, perito tecnico in Elettrotecnica e Automazione, che da un anno ha iniziato a dedicare parte del suo tempo libero all'orto lasciatogli dalla nonna, imparando da autodidatta le tecniche di coltivazione grazie ai consigli di alcuni contadini e leggendo riviste specializzate.

L'aglio (Allium sativum) è una pianta appartenente alla famiglia delle liliacee insieme alle cipolle e ai porri. Viene molto usato nella nostra cucina mediterranea.
Esistono principalmente due varietà di aglio: uno bianco, tra cui ricordiamo quello Piacentino, e uno rosa come il noto aglio di Sulmona. Le principali differenze tra le due varietà sono che quello bianco è più adatto al serbo ed ha un ciclo di coltivazione abbastanza lungo, mentre quello rosa ha un ciclo di coltivazione più breve e si conserva per minor tempo.
Il periodo ottimale di messa a dimora dell'aglio bianco va da fine ottobre a gennaio, ma si può piantare anche a febbraio; io preferisco interrare i bulbi a fine ottobre in luna calante prima che comincino freddo e pioggia ma oramai con questo tempo chi ci capisce più niente? L'aglio rosa, invece, si semina in primavera o comunque appena finiti i freddi.
Questo tipo di coltura non necessita di concimazione: un terreno mediamente fertile andrà benissimo. Si raccomanda di non usare letame fresco prima della semina, perché potrebbe causare marciumi ai bulbi. La crescita dell'aglio è favorita dalla presenza di fosforo e potassio nel terreno; per questo, personalmente uso spargere prima della semina circa 200 grammi di cenere di legna, che è ricca di questi elementi, per ogni metro quadrato di terreno. E' importante non superare questo dosaggio in quanto la cenere ha un pH elevato e, esagerando con la somministrazione, si potrebbe alterare il pH del terreno rendendolo eccessivamente basico, ottenendo risultati negativi.
La riproduzione dell'aglio si esegue con l'impianto dei bulbi nel terreno, appena sminuzzato per rendere la terra friabile e permettere ai bulbi che nasceranno sottotetta di espandersi. Il primo passo, per chiunque volesse iniziare la propria produzione, è procurarsi dell'aglio da semina biologico presso un rivenditore di sementi, in quanto quello che si trova normalmente per il consumo nella grande distribuzione, potrebbe aver subito dei trattamenti antigermogliazione, rendendo inutile il nostro lavoro. Useremo i bulbi più esterni, che sono più grandi ed hanno al loro interno maggiori riserve per poter sviluppare al meglio il nostro futuro aglio. Gli spicchi rimanenti, quelli della parte interna, troveranno posto direttamente nella nostra cucina.
Per la messa a dimora dell'aglio, dovrà essere posta particolare attenzione al ristagno idrico: l'aglio non lo gradisce! Realizzando delle aiuole sopraelevate di una decina di centimetri, si favorisce lo sgrondo delle acque in eccesso limitando i possibili ristagni. Per la distanza d'impianto vi consiglio 15 centimetri tra i capi e 35-40 centimetri tra le file, con un interramento di almeno 5 centimetri. Avremo una densità di piante modesta ma i bulbi avranno modo di svilupparsi più facilmente e inoltre saremo agevolati nelle operazioni necessarie durante lo sviluppo.
I bulbi d'aglio cominceranno a emettere i germogli, sviluppando poi la parte aerea fogliare. Esclusivamente per l'aglio rosa, quando il germoglio avrà raggiunto circa 10 cm dovrà essere tagliato al livello del terreno; il germoglio ributterà senza problemi e otterremo l'ingrossamento dei bulbi.
Durante la fase di accrescimento dei bulbi, l'aglio non necessita di particolari attenzioni. Bisogna solamente effettuare periodiche sarchiature eliminando le erbacce e rompendo la crosta del terreno che si forma dalla primavera.
L'aglio non ha bisogno di irrigazioni. Qualora prima della sua raccolta ci sia un periodo prolungato di siccità, si può innaffiare moderatamente e comunque quando la pianta inizierà a seccare si dovrà sospendere immediatamente le irrigazioni. Prima dell'arrivo dell'estate in genere tutti gli steli fogliari saranno completamente secchi, ingialliti e piegati verso il terreno.
A questo punto si può procedere all'asportazione dei bulbi dal terreno facendo attenzione a non danneggiarli. Questa operazione la faccio sempre in luna calante, così i bulbi si dovrebbero conservare di più. Se ci siano effettivamente dei benefici o no, non lo so... magari quest'anno potrei provare a cogliere qualche bulbo in luna crescente per vedere se ci siano delle differenze temporali di conservabilità; vi farò sapere.
Lasciate per una decina di giorni l'aglio ad asciugarsi al sole nell'orto, dopodiché tagliate la parte fogliare che sarà ormai secca e riponete i bulbi in un luogo buio, fresco e ventilato, oppure fatene una bella treccia come da tradizione.

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