MurloCultura 2015 - Nr. 4

A proposito del cippo in pietra di Pompana

di Barbara Anselmi

NOTE DI ARCHEOLOGIA

Il cippo in pietra fetida che oggi si trova all'ultimo piano del Museo archeologico di Murlo fu acquisito negli anni '70 dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana (allora Soprintendenza alle Antichità d'Etruria) da un abitante di Pompana, che lo aveva depositato fuori casa dopo averlo rinvenuto a suo dire nel "campone di Pompana", in un luogo che è rimasto imprecisato; altre fonti riferiscono invece che il cippo in origine si trovasse al crocevia delle strade che anticamente portavano a Pompana e a Montepertuso, nella valle del Fosso della Chiesa. Del resto proprio a Montepertuso nel 1995 fu trovato un cippo simile, anche se più piccolo e realizzato in travertino, oggi anch'esso al museo, segno che in quella zona dovevano esserci diverse sepolture etrusche.

Cippo in pietra fetida di Pompana
Il cippo in pietra fetida di Pompana, in una foto allegata alla relazione del ritrovamento.


L'archeologo senese Enzo Mazzeschi, allora rappresentante della Soprintendenza, fornisce una prima notizia del ritrovamento del cippo di Pompana nel suo libro del 1976 "Cronache d'Archeologia Senese". Si tratta di un cippo funerario di forma sferica appiattita con quattro teste di leone disposte intorno, poggiante su una base sempre in pietra. La tipologia lo rende simile ai cippi di Chiusi del VI-V sec. a.C. Doveva trovarsi in origine a segnarne la posizione di una tomba, che purtroppo a causa dello spostamento del cippo dal luogo originario non è stata rintracciata. Nei prossimi numeri di Murlo Cultura ci occuperemo ancora del cippo e in particolare del materiale di cui è fatto, e cioè della "pietra fetida", che tanto incuriosisce i visitatori del museo.

 

Bibliografia

Mazzeschi E. Cronache d'Archeologia Senese. Edizioni Cantagalli, Siena, 1976.

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