MurloCultura 2015 - Nr. 6

Natale in Miniera

di Luciano Scali

EDITORIALE

Un presepe insolito nascosto nell’antico villaggio minerario

 

Parlare oggi della Miniera di Murlo sembrerebbe una boutade fuori luogo, un qualcosa di patetico poiché l'attività mineraria è cessata ormai da quasi settant'anni. Ma non è proprio così, visto che le tracce di quello che fu un evento epocale per l'intera comunità, sono presenti in chi si affanna di renderle tuttora vive con le proprie iniziative. Si tratta di una comunità sparuta, ridotta all'essenziale ma ancorata alle vecchie tradizioni, magari all'oscuro delle antiche vicende minerarie ma convinta che sia ancora possibile riproporle almeno in parte, grazie a quanto appreso dalle recenti ricerche sull'argomento. Nel buio incombente delle prime serate invernali quando la porta d'ingresso all'abitazione diviene la protezione naturale delle intimità personali, e nel silenzio che incombe ai bordi del Crevole, prendono corpo i fantasmi di un periodo ancora recente in cui vivevano le speranze per un tempo migliore. Le feste venivano vissute in famiglia lontani dalle luci di un'attualità virtuale fatta di apparenze e rari contenuti, con tanti buoni propositi e cose genuine. Oggi la televisione pur informando di quanto accade nel mondo frastorna, distrae dai reali problemi che toccano da vicino senza condurre da nessuna parte laddove, dopo tanta fatica e affanno, la gente si ritrova con un mucchio di mosche in mano.
Il presepe all'aperto, giù in Miniera, riesce invece a generare inaspettati stupori se lo si osserva da vicino. Seminascosto sotto una tettoia bassa e difficile da individuarsi, si riesce a notarlo grazie al vistoso abete che gli sta accanto e che cattura l'attenzione del viandante. I personaggi che lo popolano sono autentici pezzi di bravura, realizzati di propria mano da una schiva artista locale di nome Liliana, intagliati nel legno e caratterizzati dalla loro umanità. Niente di retorico nelle figure principali ma solo una sorprendente normalità che si ravvisa nelle fattezze degli abiti e nell'assenza di quelle gestualità che spesso rendono artefatta una scena svoltasi a suo tempo nella maniera più semplice. Le figure sono belle e naturali e se qualcuno volesse trasferirle altrove ambientandole in altri contesti potrebbe farlo nella certezza che non apparirebbero affatto fuori luogo. Infatti non posano, sono se stesse e quindi essenziali anche in virtù dei materiali con i quali sono state realizzate che spesso, con la loro forma originale, hanno suggerita all'artista la posa e l'abbozzo gestuali. Solo il bambino Gesù, di chiara fattura di serie, è realizzato in gesso dipinto ma, a dire il vero, non disturba troppo poiché la sua divinità, posta in un consesso di umani, doveva pur distinguersi in qualche modo.
Una insolita e piacevole sorpresa quindi questo presepe, che ha avuto il pregio di riportarmi indietro nel tempo quando il Natale era una festa attesa per tutto l'anno, sorretta dalla speranza di cogliervi l'occasione per trovare quanto insistentemente ognuno andava cercando.
Buon Natale dunque, "Gente di Miniera" e grazie per le emozioni che la vostra iniziativa è riuscita a trasmettere rendendo così speciale questa serena ricorrenza.

 

FacebookTwitterGoogle Bookmarks
Associazione Culturale di Murlo APS
Sede legale: Piazza della Cattedrale 4 - 53016 Murlo (SI)
P.IVA 00808660526