Murlo Cultura 2017 - Nr. 2-3

Il diario di guerra di Ferruccio Cavallari

di Filippo Lambardi

EVENTI IN BIBLIOTECA

Rancio mescoli due di acqua e rape – Diario di prigionia del fante Ferruccio CavallaroGiovedì 25 maggio scorso, nella sala del Comune di Murlo, è stato presentato dalla Biblioteca Comunale un bel volume, col Patronato della Presidenza della Repubblica, a cura dei prof. Graziano Tremori e Gianfranco Santiccioli: Rancio mescoli due di acqua e rape – Diario di prigionia del fante Ferruccio Cavallaro.
Il titolo particolarissimo fa riferimento alle annotazioni sul diario del "vitto" che il Cavallaro, fatto prigioniero dagli austriaci dopo la rotta di Caporetto, teneva in maniera puntuale. Tremori e Santiccioli, specialisti in scienze agrarie e enologia, membri entrambi dei Fisiocritici di Siena e dei Georgofili di Firenze, hanno dedicato, a questo personaggio a loro molto caro, un omaggio nel centenario dell'entrata italiana nel Primo conflitto mondiale. Bisogna dire che il loro lavoro costituisce un elemento notevole e interessante nel vasto panorama bibliografico che negli ultimi mesi si è composto attorno al tema della Grande guerra. La serata, molto partecipata da parte della cittadinanza, ha ripercorso la vicenda del Cavallaro (trasferitosi in giovane età dal natio Veneto a Valiano di Montepulciano) in un inquadramento generale della Grande guerra fornito, in maniera molto condensata e a volte imprecisa, dallo scrivente. All'incontro ha partecipato pure Francesca Cenni, della Biblioteca "Calamandrei" di Montepulciano, che ha mostrato ai presenti alcuni lavori, fatti dai ragazzi delle scuole medie inferiori di quella bella città, dove venivano immaginate pagine di diari di guerra. Lavori che sono parsi a tutti significativi e di buon cuore.
Più volte, nel corso della serata, si è detto dell'inutilità e dell'assurdità della guerra in generale e la vicenda di Ferruccio Cavallaro, prigioniero dal 28 ottobre del 1917 (catturato a Cividale del Friuli) al 13 dicembre 1918, è servita per ripercorrere, molto sinteticamente, una dinamica particolare, spesso tenuta fuori dall'analisi storica, come quella dei prigionieri italiani nella Prima guerra mondiale. Cavallaro, che scriveva brevemente su carta i resoconti della sua giornata, riuscì a tornare dai propri cari solo nell'aprile del 1919, dopo aver addirittura subito un processo "farsa" col sospetto di aver tradito la Patria [1]. L'incontro si è chiuso con una piccola "mostra" di cimeli del Regio esercito, raccolti nel corso degli anni da Tremori e Santiccioli, fra cui alcune bombe a mano, scarponi e maschere antigas. Tutto materiale utilizzato in quei tristi e sanguinosi anni in cui l'Italia combatté, in modo da conquistare una vittoria che purtroppo sarebbe stata una delle cause dell'avvento della dittatura nel Paese.

Note
[1] Si omette volutamente di dettagliare il volume presentato il 25 maggio, in modo da invogliare i lettori ad acquistarlo o a prenderne visione in Biblioteca a Vescovado.

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