MurloCultura 2017 - Nr. 4

Inverno a Murlo

di Luciano Scali

 

EDITORIALE

Gatti di Murlo - disegno di Luciano Scali

Inverno a Murlo: ma che vuol dire? L'inverno è uguale da tutte le parti, come sempre, e se in questo borgo se ne parla tra i superstiti di una nutrita comunità ormai ridotta a poche anime, e quasi tutte alloctone, è perché qui da noi l'inverno acquista un connotato speciale comune a quei luoghi dove il numero degli abitanti è ridotto all'essenziale. Si può ribattere, ed è vero, che numericamente anche nelle altre frazioni del comune la storia non cambia; basta arrivare a Montepescini o Vallerano per rendersene conto ma per Murlo Castello la cosa è diversa, più sentita, più concentrata direi. La differenza poi si accentua durante il giorno, quando il numero degli abitanti si riduce ancora per l'esodo quotidiano di coloro che si recano al lavoro e nel borgo restano i vecchi che raramente se la sentono a muoversi da casa. Se poi il cielo si rannuvola e l'atmosfera si rabbuia anche la numerosa colonia di gatti sembra dissolversi per rintanarsi chissà dove, per porsi al riparo dal freddo e dalla mancanza di sole. L'unica cosa curiosa sta nel vederli riapparire come d'incanto se sentono sbattere la porta di Rodolfo della quale hanno memorizzato il rumore associandolo al rituale giornaliero della distribuzione del pasto. Se per caso è la mia porta che si chiude, continuano tranquilli a sonnecchiare senza accennare ad un minimo segno d'interesse. Nei momenti in cui il sole fa capolino si può essere certi di vederli ammucchiarsi in punti ben precisi della piazza laddove il sole batte, ma al riparo dal vento però. Altrimenti tornano a radunarsi, come in passato nel giardino dell'Armida, sull'albero dei pomi ancora carico di frutti, oppure sul palo traverso dalla parte di Mario, sul quale la nonnina di Murlo soleva appendere le grucce coi cappotti di lana per tenerli un po' all'aria e far loro perdere quell'odore di carbolina che li aveva preservati dalla voracità delle tignole. E' uno show fantastico quando queste creature ben sazie iniziano a fare le loro acrobazie rincorrendosi per conquistare i posti più impossibili tentando poi di difenderli, così per gioco dagli assalti furtivi e talvolta maldestri degli altri decisi a conquistare una posizione già occupata per difenderla poi a loro volta. I rari visitatori del Museo capitati durante uno di questi straordinari spettacoli si soffermano incantati ad osservare le peripezie di quelle creature che in questo periodo divengono i padroni indisturbati di un luogo caduto in letargo. Basterà il primo sole caldo della buona stagione a risvegliarlo riproponendo al visitatore interessato quegli eventi storico culturali che solo in questo luogo di eccellenza sembra possibile poter annualmente riproporre.

 

Gatti di Murlo - disegno di Luciano Scali



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