MurloCultura 2019 - Nr. 1-2

Nuove scoperte nella valle del Crevole

di Nicola Ulivieri

NATURA DI MURLO

Negli ultimi anni i torrenti del territorio di Murlo, ed in particolare il Crevole e il Crevolicchio, sono stati oggetto di una accesa cronaca e di attenzione locale e regionale per il pericolo che hanno corso di essere deturpati definitivamente da opere artificiali [1]. Questi progetti, che prevedevano sbarramenti trasversali e pavimentazioni di tratti dell'alveo fluviale in macigni e calcestruzzo, sono stati al momento abbandonati dopo le proteste e le osservazioni di varie associazioni, dipartimenti universitari, professionisti indipendenti e tantissimi cittadini. Tali eventi, che hanno destato una forte preoccupazione e timore in molti di noi, hanno avuto anche un insperato risvolto positivo: quello della riscoperta ambientale dei nostri torrenti da parte dei moltissimi che si sono interessati per la loro salvaguardia.
La migliore espressione e testimonianza di questo interesse è stata la presenza di un centinaio di persone alla passeggiata organizzata lo scorso 8 aprile 2018 dalla nostra associazione in collaborazione con il comitato Amici del Crevole e Slow Food Siena, passeggiata alla quale hanno aderito ed hanno fatto da relatori alcuni docenti universitari, esperti del settore di ingegneria naturalistica e addirittura un gruppo teatrale, SelvaticaMente, che ha eseguito delle performance sul torrente Crevole di notevole livello e di grande impatto emotivo, create appositamente per l'evento. Potete rivedere alcuni minuti estratti da quella giornata nel video del canale Youtube degli Amici del Crevole [2].
Queste passeggiate non devono essere però degli eventi sporadici organizzati da associazioni, ma possono essere fatte da chiunque abbia voglia di addentrarsi alla scoperta di questi torrenti ancora incontaminati e passare qualche ora in perfetta solitudine ad ascoltare i suoni del bosco, dell'acqua o osservare specie vegetali e animali anche rare che vivono nel loro ambiente naturale.
E in queste escursioni non è insolito fare delle eccezionali scoperte come quelle che mi sono capitate nei mesi passati.
A marzo, in compagnia dell'amico Federico Girardi e sua moglie, scendendo dal Fosso Carbonaiola per arrivare al Crevolone, ci siamo imbattuti in un sasso particolare, non levigato o tondeggiante come i ciottoli di fiume, ma spigoloso e dalla forma triangolare [fig.1]. L'aspetto era proprio quello di un raschiatoio (particolare utensile scheggiato con cui venivano raschiate le pelli di animale prima della concia), come se ne vedono in alcuni musei, e che dovremo far osservare a qualche esperto per sapere se il nostro ritrovamento sia o no una importante scoperta storica.

 

 Oggetto in selce a Murlo

Fig. 1. L'oggetto di selce, probabilmente una punta di freccia o un raschiatoio preistorici, trovato nel fosso di Carbonaiola, affluente del torrente Crevolone. 

 

L'altro incontro eccezionale l'ho fatto sempre a marzo quando, passeggiando con la mia ragazza sul letto del Crevole prima del tramonto, risalendolo dal passo dei Pianelli verso il ponte di Crevole, ci siamo visti passare davanti una salamandrina che si allontanava dall'acqua dove, presumibilmente, aveva appena depositato le uova. Fortunatamente l'ho scorta nonostante la poca luce ed il suo colore scuro mimetico, evitando di pestarla, e l'ho potuta fotografare e riprendere mentre si allontanava (fig.2).

 

 

 Fig. 2,. La salamandrina di Savi trovata nel torrente Crevole, che ha il dorso completamente scuro, qui mostra la parte inferiore vivacemente colorato, per indicare ai suoi nemici che è tossica se mangiata.

 

La salamandrina dagli occhiali settentrionale o salamandrina di Savi (Salamandrina perspicillata Savi, 1821), è un anfibio endemico della penisola italiana centro-settentrionale, dove si ritrova prevalentemente sul versante tirrenico. Da pochi anni è stata geneticamente distinta dalla salamandrina dagli occhiali meridionale (Salamandrina terdigitata), distribuita invece esclusivamente nell'Italia meridionale, a sud del fiume Volturno presso Napoli. E' una specie di interesse comunitario tutelata da numerose leggi, oltre ad essere indicatrice di ambienti con un buon grado di naturalità, ed è la prima volta che viene documentata nel torrente Crevole. Sembra essere quindi una scoperta importante per i nostri torrenti che mostrano una interessante biodiversità e che va ad aggiungersi all'altro bioindicatore di buona qualità della zona, il lichene Lobaria pulmonaria presente poco più a monte vicino al Crevole, di cui abbiamo già parlato in passato [3].
Magari non si dovrà incrementare troppo la pubblicità di questi bellissimi luoghi per non farli diventare una destinazione di massa e rovinarli, ma finché siamo un numero "sostenibile" di persone rispettose di queste attrattive naturali, vi invito a frequentarli, goderveli e guardarli con occhi attenti. Molto attenti, anche per non pestare la salamandrina!

 

Riferimenti bibliografici
[1] Briglie sul Crevole e Crevolicchio: un riepilogo dei fatti, di Nicola Ulivieri, Murlo Cultura 4/2017.
[2] Una passeggiata tra i cuscini del Crevole, video della giornata: https://www.youtube.com/watch?v=dhFOf9J1HF0&t=227s
[3] Osservazioni sui licheni del Crevole, di Luca Paoli, Anna Guttova e Barbara Anselmi, Murlo Cultura 1/2013.

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