MURLOCULTURA n. 1/2005

Stemma Chigi-ZondadariStemma Chigi-ZondadariLE RICETTE DEL
VESCOVO

a cura di G. Boletti

Rubrica semiseria di suggerimenti, notazioni pratiche, banalità, quisquilie, pinzillacchere ecc. che, ricadendo anche quest'anno il tempo in cui bimbi e bimbe si avvicinano per la prima volta all'Eucaristia, ripropone, anche in ricordo del Papa della Pace, questa preghiera bene augurante, anni fa dedicata a una bimba di nome Laura.
Associazione Culturale di Murlo
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PRIMA C

Caro Gesù, Ti sento vicino
in questo giorno
in cui ogni bambino
ha intorno
amici e parenti,
raggianti,
felici e contenti.
Fra tanti,
il vero amico sei Tu,
fedele, sincero.
Carissimo sposo Gesù,
Ti amo davvero.
Prometto d'esser più buona
e Tu, per favore,
fai si che ogni persona
alberghi nel cuore
sentimenti di pace
e che, sulla Terra,
preghiera un po' audace,
non ci sia mai più guerra.

Milano Due,  23 maggio 1993

 

Ed ora, prima di festeggiare in allegria con due ricette di stagione, un paio di "locali"

SPIGOLATURE

"Onore al merito" - un plauso e una particolare "benedizione" alla Amministrazione comunale per il pronto, a suo tempo, intervento di ripristino della transitabilità dei ponti sul Crevole (località "miniere" e "acqua calda"), danneggiati dalle alluvioni dello scorso autunno e per la "imbrecciatura" della strada "bianca" che dalla provinciale per Buonconvento porta al Castello di Murlo, con la raccomandazione di… perseverare, mettendo detti ponti anche in sicurezza, con la realizzazione di adeguate barriere protettive.

"Pro loco" - "Oggetto" misterioso, almeno per i residenti del Comune di Murlo, mentre in tutto il resto d'Italia, soprattutto nei Comuni medio-piccoli, le "Pro loco" svolgono una funzione importante e meritoria, proprio con l'approvazione e la collaborazione della popolazione residente. Perché, lo dice la ...parola stessa (anche per chi non ha studiato il latino), la funzione primaria di questo tipo di Associazione non è quella di fare pubblicità agli operatori turistici ma quella di"promuovere il luogo", svolgere cioè una attività a favore  della località e del suo territorio (e quindi della sua popolazione), valorizzandone le origini, la cultura, le tradizioni, le attrattive (naturali, storiche, artistiche), attraverso la promozione e l'allestimento di manifestazioni di vario genere (mostre, sagre, banchetti, concerti, spettacoli teatrali, serate cinematografiche, gare sportive, ecc.) che non possono non essere viste come attività di svago e di cultura, innanzitutto per i residenti. Che poi, grazie anche ad un adeguato servizio di informazione, sia attraverso una "postazione" fissa che avvalendosi dei "media", queste attività servano di richiamo per i turisti, non c'è che da esserne lieti; è indubitato infatti che il turismo porti benessere, prosperità, prestigio, animazione, vita. Il che, in un momento storico in cui molti si lamentano del fatto che il paese si sta trasformando in ..."dormitorio", certamente non guasta. Resta da stabilire chi sono i "dormienti"!


Disegno di Luciano Scali
Ingredienti
quattro fettine di fesa di vitello, farina bianca, sei carciofi, mezzo bicchiere di vino bianco, aglio, olio extra-vergine d'oliva, sale.
 
Procedimento
Tagliare a striscioline lunghe circa tre centimetri le fettine di carne, infarinarle, passarle in padella in un poco d'olio extra-vergine d'oliva, salare, sfumare un mezzo bicchiere di vino bianco, cuocere per non più di cinque minuti.
In un altro tegame stufare, in un poco d'olio e aglio, per una ventina di minuti, i carciofi tagliati a fettine sottili, salando quanto basta.
Unire i carciofi alla carne, mescolare e scaldare per non più di cinque minuti.


Disegno di Luciano Scali
Ingredienti
carducci (o cardini), nel senso di "ricacci" delle piante di carciofo, vale a dire quei germogli che a primavera e in autunno si levano dalla carciofaia per rinvigorire le piante "madri", pepe nero in grani, foglie di alloro, chiodi di garofano, sale, aglio, aceto bianco, vino bianco, acqua, sale, olio extra-vergine d'oliva.
Procedimento
Bollire per cinque minuti 600 cc. di aceto bianco, 600 cc.di vino bianco, 300 cc. di acqua, un poco di sale, grani di pepe nero, un paio di foglie d'alloro, due chiodi di garofano.
Unire il cuore dei carducci (massimo una ventina), adeguatamente puliti e lavati, mantenuti uniti con un poco di radice e un poco di foglia (in tutto 10/13 centimetri di lunghezza). Cuocere per non più di otto minuti dalla ripresa del bollore. Scolare e stendere su un canovaccio lasciando asciugare per circa ventiquattro ore coperto da un altro canovaccio. Disponendo di altri carducci, ripetere l'operazione previa aggiunta di altro aceto, vino e acqua nella stessa proporzione. Dopo ventiquattro ore, aiutandosi con una forchetta, invasare (in vasi sterilizzati in forno di adeguata altezza), con olio extra-vergine di oliva, aglio a tocchetti, foglie di alloro tagliuzzate e pepe nero in grani.
Disegno di Luciano Scali
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