MURLOCULTURA n. 1/2007


LA PIOGGIA DI PIETRE
SULLA CAMPAGNA SENESE

di Filippo Ferri
Associazione Culturale di Murlo
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Vi sono piccoli libri sconosciuti, dimenticati, che quando emergono dall’oblio del tempo suscitano in noi un sorprendente interesse. Ciò è quanto avviene, per la singolarità dell’argomento trattato, con un libricino di fine settecento, da noi avventurosamente ritrovato. Si tratta di un breve saggio scritto da un certo abate Domenico Tata, intitolato “Memoria sulla pioggia di pietre avvenuta nella campagna sanese, il dì 16 di giugno di questo corrente anno”.
Pioggia di pietre? Già dal titolo si desume l’unicità del tema di questo trattatello.
L’abate, dopo una iniziale captatio benevolentiae verso una certa signora contessa Skawronsky, fa alcune brevi considerazioni sulla stranezza di alcuni fenomeni naturali e su quanto difficile sia spiegarli e trovare in essi una logica.
Fra tali inspiegabili fenomeni, l’abate fa rientrare le cosiddette “piogge anomale”: vale a dire piogge di topi, rospi, e quant’altro. Il fenomeno, a detta dell’abate, è quanto mai ben documentato. Leggiamo: “Basta leggere la dotta ed elegante memoria del chiarissimo abate Fortis per esser persuaso dell’autenticità di questo fenomeno e credere che non è questa la prima, né la seconda volta, che siasi avverato. Tale deve anche considerarsi la pioggia di più altre sostanze oleose, o terree, o sulfuree, o saline, o bituminose, o metalliche (…). Ed una tale “pioggia anomala” cadde proprio sulla campagna senese, come testimonia Tata.
Ecco la stupefacente cronaca dell’avvenimento: “Or tra questi fenomeni dev’esser anche annoverato quello arrivato lunedì 16 di giugno di questo corrente anno (siamo nel 1794) in Toscana, e propriamente nella campagna Sanese (…). Secondo tutti gli avvisi sparsi e da Siena, e da Firenze, e da Pisa, e da varj altri luoghi di quella provincia; alle sette ore della sera, o sia alle 23 d’Italia, si vide apparire, ad altezza molto superiore alla regione delle nuvole, sul zenit della prenominata campagna, un nuvolone isolato con aspetto nero, e minaccioso (…) mentre il resto dell’atmosfera era sereno, quando estemporaneamente, si udì una viva detonazione con coruscazione ed infiammazione scoppiar dalla medesima quasi la scarica successiva di una batteria di cannoni (…). Contemporaneamente ad ogni colpo vedeasi vibrare e spargere intorno alla nuvola una specie di nebbia, ma come fumo (…). Nell’atto di questa scarica di colpi fragorosi caddero dalla nuvola molte pietre, per la massima parte piccolissime, ed alcune di esse grandi, e pesanti qualche libra, ed una fin di sette libre. Nella loro caduta fendevano l’aria con un sibilo spaventoso, e con tale impeto, che molte s’internarono nel terreno un poco ammolito dalle piogge, alla profondità di qualche braccio; onde alcune vi sono rimaste sepolte, e irreperibili.”
L’abate Tata afferma che il fenomeno era stato talmente straordinario da attirare l’attenzione di moltissime persone, sicché si avevano numerose testimonianze della veridicità del fatto. L’abate Tata ebbe notizia dell’accadimento da un suo conoscente inglese, tale signor Tomson, il quale si era persino impossessato di una delle pietre cadute dal cielo.
Il trattatello prosegue con un indagine dell’abate sul fenomeno della pioggia di pietre.
In questa sua ricerca, Tata riporta testimonianze di altre piogge anomale, come quella avvenuta nel luglio del 1755, e raccontatagli da un certo D. Fabrizio Spinelli, Principe di Tarsia: “Il prelodato soggetto con straordinario entusiasmo mi soggiunse che nel passato Luglio in una campagna di Terranova, ove egli aveva risieduto, e propriamente in vicinanza del fiume Crate (…), fu udito nell’atmosfera uno scoppio così tremendo, che restò atterrita tutta la Provincia, e contemporaneamente dall’alto cadde una pietra, che fu la sera medesima portata a lui.”  
Come dobbiamo considerare la “memoria” dell’abate Tata? Si tratta di un fatto realmente accaduto? E come potremmo spiegarlo? Possiamo davvero pensare che un pioggia di pietre si sia riversata sulla campagna senese? Cerchiamo di rispondere a tali quesiti.
Per quanto il lettore possa essere sorpreso, nella cronaca di Tata non c’è niente di fantasioso o di inventato. Le “piogge anomale” sono un fenomeno antichissimo, ampiamente documentato in tutto il mondo civilizzato, dai tempi dei Romani al Medioevo. Tali fenomeni venivano ovviamente interpretati come segni funesti del fato, presagi di disgrazie o dell’ira divina. In realtà, oggi sono facilmente spiegati dalla scienza. Queste “piogge” sono provocate dal vento, o più precisamente da trombe d’aria o tornado. Le correnti ascensionali dei venti sono in grado di portare ovunque animali e oggetti. La descrizione dell’abate, peraltro, coincide chiaramente con le spiegazioni atmosferiche delle “piogge”. Dobbiamo pertanto concludere che la pioggia di pietre sul territorio senese avvenne realmente; immaginiamoci lo smarrimento dei senesi dell’epoca! Non bisogna inoltre pensare che tale fenomeno abbia interessato solo l’Italia. Il 30 luglio 1830, dopo un violento temporale, una pioggia di rospi si abbatté su Londra. E il 4 luglio 1833 fu la volta di una pioggia di ranocchi, come testimonia il Times. Nel 1857, in Canada, decine di lucertole caddero sulle strade di Montreal. Nel 1886, furono le lumache a rovesciarsi su Redruth, in Inghilterra. Ma vi furono anche episodi più inquietanti, come quando il 3 marzo 1876, nello stato americano del Kentucky, si verificò una pioggia di pezzetti di carne sanguinante, nei pressi di una scuola.  L’elenco delle piogge anomale non finisce qui e raggiunge i tempi a noi più vicini. Un clamoroso episodio accadde nel 1930 a Vicksburg, negli Stati Uniti, quando una tartaruga di circa 20 centimetri di diametro finì in un giardino completamente avvolta nel ghiaccio. Ancora, una cascata di rospi sorprese la popolazione di Orlando, in Florida, nel 1953; migliaia di sardine si riversarono nel giardino dei coniugi Degen a Rosewood, Australia, il 6 febbraio 1989. Torniamo in Italia: nel 1983, a Macerata, poco prima del tramonto, il cielo si riempì di nuvole rossastre; mezz’ora dopo prese forma un ciclone che sparpagliò migliaia di semi rossi, provenienti da un pianta dell’Africa Centrale, nota come “Albero di Giuda”. Gli episodi sembrano non finire mai. Nel 1995 nello Iowa, nel 1997 in Messico, nel 1998 a Croydon. Una delle ultime “piogge anomale” la si ebbe l’8 agosto 2000, nella Contea inglese di Norfolk dove le strade vennero ricoperte di pesce. Colpa di una tromba marina che aveva trasportato gli animali che nuotavano più vicini alla superficie.
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