MURLOCULTURA n. 2/2011 - SPECIALE FESTA IN COLLINA


L'Ora di Casciano

di Nicola Ulivieri


Associazione Culturale di Murlo
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Nato a Vescovado e cresciuto a Lupompesi, da alcuni anni sono un nuovo cascianino, in particolare da quel solstizio d’estate del 2007, quando mi sono trasferito nella casa del mio bisnonno: la Casa del Treccone. Quel giorno, l’inizio dell’estate, non lo scelsi a caso ma fu una data simbolica legata a quella che stava diventando una mia recente passione: la gnomonica, che è la scienza che si occupa di misurare il tempo per mezzo dell’ombra di un oggetto illuminato dai raggi del Sole. Proprio per questo nuovo interesse, ancor prima di trasferirmi, avevo realizzato nella parete sud della mia abitazione un orologio solare ben visibile da tutti i cascianini che viaggiano in direzione delle Ville di Corsano o Vescovado. Si tratta della prima meridiana funzionante nel territorio di Murlo ed indica l’ora di Casciano; sì, non l’ora dell’orologio a cui siamo abituati fin dalla nascita, ma proprio l’ora del nostro paese e cioè l’ora Vera, che può essere mostrata soltanto da un orologio solare. Questi strumenti, solitamente posti su una parete di un vecchio edificio o di una chiesa, sono sempre più difficili da scovare e, quei pochi che troviamo, sono generalmente mal restaurati o semidistrutti, consumati da quel tempo che avrebbero dovuto indicare ma da cui, come per una legge del contrappasso, sono invece segnati. Anche nella Palazzina del borgo di Murlo era sicuramente presente una meridiana, come testimonia lo stilo ritrovato durante il periodo del restauro e, già nel ’98, stimolato da Luciano Scali e dal prof. Formigli, feci il mio primo progetto per riportarla in vita con l’aiuto dell’Associazione Culturale. Ad oggi, questo nostro proposito, non ha avuto ancora compimento e, nell’attesa che l’Amministrazione si mostri sensibile alla nostra proposta, ho dotato casa mia e quindi Casciano di due nuovi orologi solari. Ma quale è, quindi, l'ora che leggiamo in questi affascinanti strumenti? Quando li osserviamo, eseguiamo in genere un gesto istintivo, automatico, che è quello di girare il polso e confrontare la lettura data dall'ombra dell'asticella della meridiana con quella del nostro orologio meccanico o al quarzo. Verificato che le ore non coincidono, c’è chi deduce che l'orologio solare non funziona, avendo dato per scontato, senza rifletterci, che i due “tempi” fossero gli stessi. Ma c’è anche chi, affascinato dallo strumento, decide di saperne di più scoprendo allora l’esistenza di molti tipi di ore di cui ci stiamo dimenticando. E quello che scopriamo - anzi, riscopriamo – è che una meridiana indica non solo l’ora Vera del luogo in cui si trova, ma che, di queste ore, ne esistono diverse tipologie, ed ognuna con la sua importante funzione: ci sono, ad esempio, le ore babiloniche, che fanno riferimento all'alba - ora 0 - e ci dicono da quante ore è sorto il Sole; esistono le ore italiche, basate sul tramonto - ora 24 – ed utilizzate in Italia dal XIV secolo fino alle campagne napoleoniche, quando fu imposto il sistema “alla francese”, riferito al Mezzogiorno Vero, ore XII, che è l’istante in cui il Sole è più alto sull’orizzonte ed in cui l’astro indica esattamente la direzione del sud. L’ora media, quella segnata dall’orologio da polso, che deriva dalle ore francesi (chiamate anche astronomiche), è quindi solo l’ultima “definizione” di un lungo processo che ha portato a questa convenzione. Mi piace sottolineare che sarebbe sbagliato pensare che questa ora media sia la migliore o la più esatta o la più utile; è solo quella più comoda per le moderne esigenze, ma non per tutte. Basti pensare che essa non fornisce informazioni importanti come gli orari dell’alba e del tramonto, che possiamo conoscere solo dalle meridiane a ore italiche e babiloniche.
E' curioso sapere che delle nostre “vecchie ore” italiche è rimasta una traccia nel modo di dire “portare il cappello sulle 23, per indicare un cappello indossato con una leggera inclinazione. Questo detto non si riferisce certo alle ore attuali, le cui 23 (11 della sera) sono indicate da una lancetta quasi verticale, ma deriva dalla linea che, sulle meridiane italiche, indicava l’ora che precede il tramonto.
Un orologio solare è in grado di indicare in un solo quadrante ogni tipo di ora: babilonica, italica e astronomica. Si può fare in modo che una meridiana indichi anche l’ora media, utilizzando delle particolari linee a 8 dette lemniscate, complicando però la lettura e snaturando, a mio parere, la funzione primaria dello strumento che è quella di indicare l’ora Vera e, quindi, il tempo di un particolare luogo. I due quadranti che ho realizzato nella Casa del Treccone indicano ognuna di queste ore oltre ai giorni dei solstizi, equinozi e passaggi del Sole nei vari segni zodiacali. Se osserviamo la meridiana in Figura 1, possiamo imparare a leggere alcune delle indicazioni che lo strumento fornisce. Le ore astronomiche sono indicate dalle linee orarie che vanno dalle X alle VII pomeridiane (le mezzore sono tratteggiate). Le due curve a 8 vicino alle XII, sono le lemniscate che indicano le ore medie 13 e 14. Le linee finemente tratteggiate numerate da 21 a 24 (sulla destra) sono le ultime 4 ore italiche del giorno. L’intera figura è delimitata, in alto e in basso, dalle curve dei solstizi ed ha, al centro, una linea inclinata che indica i giorni degli equinozi. Le altre linee curve (linee diurne) segnano l’ingresso del Sole nei vari segni zodiacali, il cui simbolo è riportato spostato di un segno per ricordare l’effetto di un importante fenomeno chiamato Precessione degli equinozi (e per polemizzare con gli astrologi). L’ora viene letta guardando il centro della “macchia di luce” prodotta dal disco forato a forma di Sole.

Meridiana Sud della Casa del Treccone - di Nicola Ulivieri

Figura 1 – Prima meridiana della Casa del Treccone, Casciano. La foto è stata scattata per il solstizio d’estate.

La seconda meridiana (Figura 2), realizzata nella parete est che si affaccia sulla strada provinciale, indica le ore babiloniche (cioè le ore trascorse dall’alba, indicate dalle linee nominate Alba, 1..6) e le ore astronomiche (linee tratteggiate V-XI) per mezzo dell’ombra di un ortostilo. La linea inclinata che incrocia tutte le altre è la linea equinoziale, percorsa solo nei giorni dell’equinozio di primavera (21 marzo) e di autunno (23 settembre).

Meridiana Est della Casa del Treccone - di Nicola Ulivieri1

Figura 2 – Seconda meridiana della Casa del Treccone, Casciano, parete est.
La foto è scattata all’equinozio, 2 ore dopo l’alba.

Ma il Sole può essere usato non solo per darci indicazioni del tempo, ma anche per fornirci una gran quantità di energia gratuita che possiamo usare, ad esempio, per cuocere pietanze all’aperto. Grazie alla passione di Simone Bazzotti, un amico recentemente trasferitosi nel nostro comune, ho recentemente scoperto il modo di costruire semplici ed economici strumenti per la cottura di cibo con il solo calore del Sole: i forni solari, che possono essere realizzati con cartone, pellicola di alluminio, colla e materiali riciclati. E proprio a Casciano, lo scorso 17 luglio, nell’ambito del gemellaggio del nostro comune con quello di Giberville, ci siamo divertiti a cuocere dagli spaghetti alla parmigiana di melanzane, alle verdure lesse, al ciambellone fino al caffè per mostrare il loro funzionamento ai ragazzi italiani e francesi che campeggiavano alle Soline.

Forno Solare - di Simone Bazzotti

Figura 3 – Pollo con le patate in cottura in un forno solare (realizzazione S. Bazzotti).

Chiunque voglia sapere di più sulle meridiane o sui forni solari non deve far altro che fermarsi alla Casa del Treccone a fare due chiacchiere oppure partecipare alla passeggiata in programma per domenica 15 maggio che si svolgerà in collaborazione con l’Associazione Erbandando. Partiremo dalla mia abitazione e, durante il percorso, impareremo a riconoscere erbe commestibili spontanee, ed al ritorno, sole permettendo, assaggeremo qualche piatto cucinato nei forni solari.



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