MURLOCULTURA n. 4/2006

LETTERE AL DIRETTORE

di Sandro Scali
Associazione Culturale di Murlo
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Alla redazione di Murlo Cultura è pervenuta alcuni giorni fa una e-mail con la quale l’autore, “nel riferirsi ai fuochi d’artificio sparati a Lupompesi la sera stessa dei funerali di Cosimo Coppolaro, manifestava il suo grave disagio per l’accaduto cercando d’individuare“la sottile linea rossa” che nell’animo umano delimita la parte ove l’effimero può prevalere sul rispetto dovuto al dolore delle vittime di un lutto recente.”


Gentile dottor Ulivieri:
Come giustamente premette nella sua lettera, il quaderno di Murlo Cultura male si adatta ad ospitarla poiché, per statuto, rifugge ogni occasione che possa in qualche modo alimentare polemiche non attinenti alla cultura stessa. Ciò non significa restare indifferenti di fronte ad avvenimenti come quello da lei denunciato ove si ignorano i più elementari canoni del vivere civile.
Il grave lutto che ha colpito in maniera repentina e crudele la famiglia Coppolaro, meritava una comprensione unanime per il dolore dei congiunti ed un maggior rispetto per la persona scomparsa. Soprassedere per motivata ragione a manifestazioni folkloristiche di nessuna utilità pratica ma di forte impatto emozionale verso chi stava soffrendo per una perdita recentissima, era il minimo che ci si potesse aspettare da un componente della comunità di Lupompesi. Questo, purtroppo non è avvenuto e su cose del genere non c’è nulla da fare. La sensibilità e la comprensione per le pene altrui è una cosa innata, difficile da apprendere, come la cultura e l’interesse per il bene comune che ci circonda ed appartiene a quella serie di valori dei quali sembra essersi perduta la memoria. La ringrazio per avermi scritto, mentre mi associo all’abbraccio della famiglia Coppolaro anche a me particolarmente cara.

Sandro Scali



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