MURLOCULTURA n. 4/2008

SPIGOLATURE

di Camillo Zangrandi

Associazione Culturale di Murlo
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Forse chi ha progettato e realizzato la rotonda di Murlo pensava di essere in un altro luogo. Forse pensava di essere sul Lungomare di Viareggio oppure in una banlieu parigina (lo stile dei lampioni oltre che la Versilia richiama anche Parigi) dove è necessario illuminare le strade e tutti gli angoli nascosti per ragioni di sicurezza, in modo che la polizia possa tenere sotto controllo spacciatori drogati o delinquenti abituali. Anche da lontano. Certo da lontano, perché se è quasi allucinante trovarsi all’esterno del Castello di Murlo in mezzo a tutte quelle luminarie, da lontano lo spettacolo è da disastro ambientale. Murlo sparisce, i grandi pini spariscono inghiottiti dal buio, si vedono solo le “strade illuminate della periferia” e la rotonda: abbiamo aspettato 800 anni per capire cosa si doveva fare vedere a Murlo, per valorizzarne la sua peculiarità. Veramente si intravede anche il giardinetto “altoatesino”, altra novità per quelli che vengono a visitare un luogo protetto da vincoli ambientali (sic!), almeno così era.. Poco importa se non è stato ancora previsto un luogo per la fermata e sosta dell’ autobus (la ragione per la quale ci è stato detto era “indispensabile” fare la rotonda), poco importa se i contenitori per i rifiuti urbani non hanno un loro spazio -questo si che dovrebbe essere nascosto-,  ma sono giusto sullo stop della rotonda per cui chi deve scaricare rifiuti lo fa in mezzo alla strada bloccando il traffico ( …si fa per dire), poco importa se negli unici spazi in cui servirebbe una piccola luce perché ci si va a piedi vi è il buio pesto, poco importa sentire i commenti (normalmente osservazioni pesanti) di quanti sono ritornati a Murlo dopo qualche anno e le loro domande (e non sapere cosa rispondere)…  In altri storici piccoli e grandi comuni, miopi amministratori si sforzano di mettere in risalto, con discreti fasci di luce, mura di edifici antichi, torri medievali rinascimentali: evidentemente non hanno ancora acquisito il significato dello “sviluppo”, del “progresso”, naturalmente -come da queste parti si predica e si sottolinea in ogni documento politico- “sviluppo” e “progresso” sostenibile e compatibile con l’ambiente: sulla carta.
Con questo intervento la prossima estate, la notte di San Lorenzo, avremo ancora più difficoltà a vedere nel cielo le stelle cadenti, a causa dell’inquinamento luminoso, ma questi sono romantici sogni che trovano sempre meno spazio. Più concreto per i cittadini sarebbe conoscere i costi di tutta l’operazione “periferia del Castello di Murlo” e quanto rischia di rimanere a carico delle casse comunali.

 P.s.: “Di notte, la luce ha il potere di attirarci su qualcosa per dirci “Guarda come è bello, guarda di cosa è stata capace la mano dell’uomo” …Non è più questione di lampioni, è possibile creare delle partiture di luce, rispettose dei luoghi e dei monumenti, in dialogo con le architetture antiche e non in contrasto con la luna e le stelle”
(Alain Guilhot)

 

Benoist Odo-Lyon “Almanach pour 1565”            Pierre Verney “Miroir olimpiaque pour l’an 1529”

            Benoist Odo-Lyon “Almanach pour 1565”                               Pierre Verney “Miroir olimpiaque pour l’an 1529”

 

 
Illustrazioni tratte dalle “Vignette di Nostradamus”

 

 

 

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