MURLOCULTURA n. 4/2011

CURSIOSITA' SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI

Ministorie locali: la vite di Murlo

di Luciano Scali


Associazione Culturale di Murlo
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La vite di Murlo

Oltrepassato l’ingresso all’abitato di Murlo non sfugge la presenza di una vite dal tronco avvolto su se stesso che trae il proprio sostentamento dal rilevato antistante l’ingresso di casa Mugnaini. E’ una pianta che sembra pensata apposta per occupare quel posto che, compresa del suo ruolo cerchi di dare il meglio di se vestendosi di foglie e frutti per fornire una degna cornice all’ingresso del castello. Le copiose piogge di questa primavera hanno favorito lo sviluppo di una vegetazione eccezionale che si sta concretizzando in una produzione di grappoli fuori dal consueto. La pianta, come ogni cosa a questo mondo, possiede una storia tutta sua come ha ricordato Ernesto Barbi qualche giorno fa. Nel giugno 1944, durante le operazioni belliche che portarono alla liberazione di Murlo, le truppe francesi attestatesi su Poggio Abbù spararono alcuni colpi verso il castello ancora presidiato dai soldati tedeschi. Un proiettile infilò la porta d’ingresso esplodendo sul selciato e tempestando di schegge lo spazio circostante. Una di queste tranciò di netto la pianta di vite ormai adulta che si trovava nell’angolo. Un episodio casuale come tanti ma non abbastanza decisivo da determinare la definitiva scomparsa della pianta che, a partire dal ciclo vegetativo successivo riprese la sua crescita per divenire così come oggi la vediamo. Una piccola storia ma sufficiente a far apparire importante questa tenace creatura se non altro per la ferita riportata durante la liberazione di Murlo e da lei tenuta nascosta fino al giorno in cui Ernesto, altra memoria storica del nostro paese non ha ritenuto di farla conoscere a tutti.

Nella foto, l'ingresso di Murlo negli anni ’70 con la vite ancora oggi presente.



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