MURLOCULTURA n. 5/2011

Associazione Culturale di Murlo:

assemblea generale 2011



Associazione Culturale di Murlo
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Il 16 dicembre 2011 si è tenuta l’Assemblea dei soci dell’Associazione Culturale di Murlo, appuntamento annuale che quest’anno ha avuto luogo nella sala polivalente del Comune di Murlo. Riteniamo utile riportare di seguito il discorso letto ai presenti dal Presidente Luciano Scali.

Anzitutto un ringraziamento agli intervenuti a questa storica Assemblea tenuta in occasione del 20° anniversario della nascita della nostra Associazione.
Purtroppo non sarà presente uno dei soci fondatori: Giuseppe Surfaro scomparso un mese fa dopo anni di sofferenze. Con lui se n’è andato un vero amico ed un compagno d’infanzia. Tutti coloro che lo conobbero e ne apprezzarono le qualità ne sentiranno la mancanza. Ciò premesso non vorrei cadere nella facile polemica e nella retorica insistendo, per la prima: sulla questione della mancanza di una sede sociale, cercando d’intravedere in questa ormai atavica precarietà, la caratteristica peculiare che accomuna di questi tempi le associazioni simili alla nostra che si sostengono col volontariato; e per la seconda: sull’operato della nostra associazione in questi venti anni. Partita con lo scopo di valorizzare le realtà storico culturali e naturalistiche del territorio, non ha disdegnato di svolgere anche altri incarichi, senza fine di lucro, che perseguissero gli interessi della comunità senza contravvenire ai dettami del proprio statuto.
Faccio riferimento al quinquennale periodo di gestione del Museo Archeologico col conseguente risparmio di oltre cento milioni di lire per la comunità rispetto a quella precedente, ed alla gestione “in proprio” dal 1992 al 1996 del Banchetto Etrusco nato da un’idea di Giovanni Parenti che ne curò la prima edizione. L’intento della manifestazione, prettamente culturale, si prefiggeva lo scopo di preparare un banchetto con cibi realizzati esclusivamente con i soli ingredienti reperibili in epoca etrusca. Personaggi prestigiosi collaborarono a quelle edizioni; tra questi Leo Codacci, gastronomo, scrittore e vice presidente dei ristoratori italiani e Cesare Calandrini, maestro ceramista che nel 1992 espose alcune sue opere tra le quali la copia del famoso cratere di Eufronio destinato a sostituire l’originale presso il Metropolitan Museum di New York, rientrato in patria poiché acquisito attraverso il mercato clandestino. Successivamente la nostra Associazione ha prodotto più pubblicazioni sia in proprio che in collaborazione con l’Amministrazione Comunale oltre che a collaborare con altri enti per raggiungere lo stesso scopo.
Mi riferisco:

  • ai quattro quaderni culturali con studi sulla Fornace per ceramica di Tinoni, sull’Eremo di Montespecchio e sulla Cappella di Piantasala;

  • al “Bosco dalle 1000 facce” presentato presso il Castello di Spannocchia per far conoscere il bosco sotto il suo aspetto culturale anziché come luogo misterioso foriero solo di cupi terrori;

  • al quaderno sulle realtà della Comunità Montana sotto l’aspetto, oltre che culturale anche su quello delle risorse e del folklore locale, in collaborazione con la casa editrice ASKA;

  • uno dei fiori all’occhiello della nostra Associazione: il quaderno trimestrale di storia patria e d’informazioni collegate al territorio, assieme alla sua raccolta in un volume dei primi quindici anni di pubblicazioni.

  • sempre finalizzata alla conoscenza del territorio, la nostra Associazione si assunse l’impegno di fornire la didattica lungo il primo tratto del tracciato della ferrovia carbonifera fornendo poi le informazioni necessarie a coloro che curarono in seguito la cartellonistica del secondo tratto.

  • un’altra realizzazione alla quale l’Associazione prese parte fattivamente fu lo studio e il restauro della Cappella di Santa Maria Assunta alla Befa in seguito trasformata in un discutibile museo all’arte sulla Resistenza che non ha avuto troppa fortuna.

Sempre nell’ambito della conoscenza del territorio occorre ricordare i quattro percorsi annuali guidati, effettuati su differenti tratti per arrivare alla frazione della Befa in occasione delle feste in agosto; e quelli da Montepescini a Vallerano sempre per il medesimo scopo. Infine: gli ormai noti ed ancor oggi partecipati “Viaggi intorno casa” e oltre, realizzati durante gli ultimi sei anni per un totale di circa settanta percorsi in parte inediti, con brochures esplicative e mappe a “volo d’uccello” per riscoprire antiche viabilità messe oggi in serio pericolo da una dissennata politica di taglio del bosco. Non vorrei dilungarmi troppo nell’elencare quanto realizzato che ho cercato di fissare per sommi capi e per quanto la memoria mi consente, ma non vorrei trascurare altre iniziative che in qualche modo hanno lasciato il loro segno:

  • L’immagine del Madonnino di Tinoni voluta da don Mauro, al quale qualche “buontempone” ha portato via le mani;

  • La localizzazione delle abitazioni del Castello di Murlo con l’apposizione di oltre venti formelle personalizzate;

  • Le planches in terracotta come premio per la prima e quarta corsa etrusca e i due paliotti dipinti per lo stesso scopo per la seconda e la terza;

  • La scultura il acciaio e ferro, ora scomparsa, posta in Comune in occasione del 50° anniversario della liberazione di Murlo;

  • I supporti culturali per le prime edizioni delle feste medievali;

  • Le cotture in terracotta tenute in piazza con Gino Civitelli;

  • Gli stemmi scolpiti e dipinti per il Comune di Murlo e per Giberville;

  • La novennale collaborazione con la scuola per lezioni finalizzate alla conoscenza del territorio ed alle antiche professioni.

L’associazione si è resa in varie occasioni disponibile per realizzare progetti culturali come lo studio teso alla scoperta dell’antica via di Siena con relativa documentazione e CD sul tratto Murlo-Malamerenda e altre iniziative tra le quali citiamo:

  • il convegno sulle acque presso l’Accademia dei Fisiocritici a Siena;
  • l’approntamento di un ulteriore CD sulla mostra della scuola media relativa allo studio sugli etruschi;
  • la realizzazione di sei calendari (2001-2006) editi dal Comune di Murlo;
  • il CD a supporto della partecipazione alla Fiera di Rimini;
  • l’organizzazione delle varie gite sociali effettuate presso località dell’Antica Etruria e presso musei di rilevante importanza storica supportate da competenti guide;
  • realizzazioni a corredo di manifestazioni come i pannelli del banchetto etrusco, e altre scenografie per recite e mostre d’ogni tipo.

L’elenco si allungherebbe ancora se le nostre risorse e quelle della comunità lo avessero consentito e se, soprattutto, la mente non facesse difetto. Molte informazioni giacciono tuttora in attesa di poter essere condivise ma se l’attuale congiuntura negativa dovesse perdurare resteranno purtroppo nell’oblio.
L’incontro di questa sera suggerisce da parte mia una confidenza che prende atto purtroppo, della persistenza di malesseri fisici fino ad oggi sconosciuti che vanno ad aggravarsi rapidamente, limitandomi sensibilmente in quelle azioni che invece la volontà m’indurrebbe a compiere. Colgo quindi l’occasione di rivolgermi ai giovani affinché si prendano cura delle sorti dell’Associazione, se ritengono che ne valga la pena, sia per approntare, che per mettere in atto programmi capaci di farla vivere ancora per lunghi anni senza dimenticare che i problemi sul tappeto sono essenzialmente due: il primo riguarda la salvaguardia e la conoscenza dell’esistente, mentre il secondo l’impegno che quanto resta non cada nell’oblio e venga cancellato.

Tutto il resto è niente.

Luciano Scali

Raccolta Murlocultura Quaderno "Le finestre della chiesa di Santa Maria di Rocamadour a Montespecchio"  Quaderno "Un Bosco dalle mille facce"

Alcune pubblicazioni dell’Associazione Culturale: da sinistra, la raccolta dei primi 12 anni di edizione del periodico Murlocultura, uno dei quaderni della collana “Quaderni Culturali”, e infine la pubblicazione realizzata nell’ambito del progetto di educazione ambientale “Un bosco dalle mille facce”.

 



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