MurloCultura 2016 - Nr. 1

I viaggi di Tomaseo Ligas

di Luciano Scali

NOTE DAL TERRITORIO

Spesso si è portati a pensare che gli abitanti di un determinato luogo siano i personaggi più adatti a descriverlo e conoscerlo in quanto frequentatori abituali. La maggior parte di questi lo crede davvero mentre altri, abituati a viaggiare ad occhi aperti, si accorgono invece di quanto sia errato un simile modo di pensare. Chi è convinto di essere un vero conoscitore solo per il fatto di avere percorse tutte le strade del circondario e sapere dove portano non è detto che in effetti lo sia; semmai lo è molto di più colui che preferisce ampliare la propria conoscenza esplorando dall'interno quanto la maggior parte delle persone conosce solo dal di fuori. Quando, quattro lustri fa, venne reso fruibile al pubblico il tracciato del primo tratto della ferrovia carbonifera dal Villaggio della Miniera a quello della Befa, fu come se per la prima volta si fosse aperta una finestra che la fine dell'avventura mineraria a Murlo aveva chiuso sopra un mondo dissoltosi mezzo secolo prima. Fu un evento epocale che permetteva di poter osservare una porzione del territorio da un inedito punto di vista, completamente diverso da tutti gli altri conosciuti. Con i tagli effettuati nei boschi in questi ultimi anni, gran parte dei sentieri frequentati quasi quotidianamente, sono stati cancellati senza la minima speranza di poterli ripercorrere. L'unica consolazione in tutto questo consiste nel sapere che i loro tracciati originali sono riportati dalle mappe catastali che ancora si conservano, ma la speranza di una possibile fruibilità futura è divenuta purtroppo una mera illusione. Un mondo che cambia assieme a un patrimonio culturale che si dissolve, senza la minima speranza di potervi porre rimedio. La notizia però che qualcuno, in questi ultimi tempi, abbia iniziato a percorrere itinerari inediti, conosciuti solo da pochi estimatori e cercando di condividerli con un più vasto numero d'interessati seppur virtuali, apre uno spiraglio di ottimismo sul futuro del nostro territorio. Una iniziativa personale che fa riflettere, che probabilmente non avrà il seguito che merita ma senza dubbio ha il pregio di avere condivise conoscenze e emozioni impossibili da trovare solo in narrazioni scritte o durante racconti fugaci in occasione di sporadici incontri. "Una sola immagine vale più di mille parole!" soleva dire un acculturato personaggio di cui non ricordo il nome, figuriamoci quindi più cortometraggi realizzati transitando in gran parte nell'alveo di fossi e torrenti ovvero: le vie naturali percorse dai primitivi abitatori del nostro territorio alla ricerca della conoscenza e di un luogo ove potersi definitivamente stabilire. Le didascalie, la musica a corredo delle immagini, la visione ravvicinata delle molteplici formazioni rocciose e gli scorci panoramici di cui il nostro territorio si veste rappresentano il degno biglietto da visita dell'iniziativa personale che Tomaseo Ligas ha voluto condividere con gli abitanti del nostro comune e non solo.
Un grazie da parte dell'Associazione Culturale assieme all'esortazione a perseverare in un'impresa che gratificandolo, arricchisce culturalmente tutta la Comunità.

 

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