MurloCultura 2016 - Nr. 1

Personaggi da non dimenticare

di Luciano Scali

EDITORIALE

Da sempre esistono personaggi che, con la loro sola presenza, hanno la capacità di caratterizzare il luogo dove trascorrono la vita. Per divenire tali non è necessario distinguersi come politici, acculturati o campioni in chissà quale disciplina, basta soltanto essere uomini veri. E' un pregio questi che non si nota a prima vista poiché non si veste "d'oro e di orpelli" ma di modestia e di saper fare che, ai giorni d'oggi sono divenute qualità sempre più difficili a trovarsi. Uomini di altri tempi che si sono fatti la strada da soli, senza appuntellarsi a destra o manca, e per sollevarsi non hanno seguito l'esempio dell'edera che s'attacca all'albero per salire in alto finendo per soffocarlo magari, e nemmeno ricorrendo a trasgressioni o furberie ormai divenuti consuetudine. Quanti nel circondario e nel sud della provincia di Siena non conoscono l'Osteria di Brunello alla Befa? E quanti transitando lungo l'antica via per la Maremma non si sono fermati almeno una volta a ristorarsi o a fare una merenda? Immaginare la Befa priva dell'Osteria di Brunello, della sua accoglienza e del servizio che da sempre ha rappresentato per la comunità è cosa alla quale è difficile rassegnarsi. Chi ha buona memoria lo ricorda come un punto di aggregazione caratteristico e di grande rilievo, un luogo dove sono avvenuti eventi importanti che hanno segnata la storia recente del nostro territorio, episodi di guerra terribili, ma anche incontri lieti. La nostra Associazione ricorda tra i tanti, gli indimenticabili: "Andiamo alla Befa": escursioni culturali finalizzate alla conoscenza del territorio ed effettuate ogni volta su percorsi diversi al termine dei quali si festeggiava il piacere di stare insieme con cene accompagnate da musiche e canti popolari fino a tarda ora. Atmosfere ormai irripetibili poiché, anche volendo, non sarebbe possibile conferire loro quel sapore paesano che la presenza discreta di Brunello sapeva creare e che culminava col consueto presentarsi a fine cena per informarsi, senza interposta persona, se tutto era stato di giusto gradimento. Un uomo d'altri tempi quindi, abituato a guardare i problemi in faccia, sempre pronto ad affrontare ogni difficoltà ma purtroppo indifeso di fronte ad una realtà sfuggente con la quale non riusciva a sentirsi più a suo agio perché priva di un volto reale col quale confrontarsi e depositaria di un linguaggio comprensibile solo ad una limitata cerchia di "illuminate persone". Oggi Brunello sta vivendo in una sorta di limbo, laddove sembra che il mondo si sia fermato, alle prese con un male impietoso che strano a dirsi lo pone al riparo dalle preoccupazioni che durante questi ultimi anni non hanno cessato di perseguitarlo. Adesso non possono più raggiungerlo e solo a Stella, sua compagna da più lustri è dato di sopportarne il peso e l'inspiegabile vuoto creatosi intorno. Non so quale conclusione il destino riserverà a questa vicenda che lascia la bocca amara, ma qualunque essa sia non sarà mai capace di far dimenticare quanto Brunello e quel suo dimesso locale così pieno di umanità, abbiano significato per l'intera comunità di Murlo.

 

La Befa, Novecento

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