MURLOCULTURA n. 1/2008


LETTERE AL DIRETTORE

Associazione Culturale di Murlo
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LETTERA  APERTA ALLA REDAZIONE DI MURLO CULTURA
ITALO GORINI - VESCOVADO DI MURLO

Gentile Redattore
Nell’ultimo numero di MURLO CULTURA leggo a firma del Redattore Luciano Scali testuali parole: “per me criticare un lavoro costato impegno, fatica e soldi è sempre stato penoso…”, riferendosi al posteggio sotterraneo e relativa rotonda realizzati dalla nostra Amministrazione Comunale alla porta del Castello di Murlo.
A ben vedere, caro Luciano, mi pare che criticare le più belle opere realizzate da questa Amministrazione, non ti costi alcuna pena! Così è stato per il bel ponte alle Miniere di Murlo, così è per il Posteggio a Murlo, così sarà per altre belle e importanti opere che questa Amministrazione, senza tanto clamore, va realizzando o ha già realizzato. Fra queste annovero con piacere il METANODOTTO O METANIZZAZIONE, IL FUTURO PLESSO SCOLASTICO E NON ULTIMO IL MODERNO E FUNZIONALE PALAZZO COMUNALE.
Opere che da cittadino di Murlo, non solo condivido e mi piacciono, ma ne avevamo bisogno e difendo perché mi inorgogliscono.
Con i più cordiali saluti. 

Italo
a.D. 9 Gennaio 2008.


Ringraziamo Italo Gorini per averci cortesemente rese note le sue rispettabili opinioni in merito all’articolo al quale fa riferimento e che riteniamo giusto siano conosciute da tutti i cittadini anziché dai soli frequentatori del Circolo Arci di Vescovado. Con stima.


UNA LETTERA PER DON MAURO
LETTERA DI ILARIA MARTINI - LUPOMPESI

Caro Direttore,
ho ricevuto una mail alcuni mesi fa in cui mi si segnalava che sul sito di YouTube è stato pubblicato il video amatoriale di un matrimonio celebrato nella nostra Chiesa di San Fortunato dal vecchio Don Mauro nell’estate precedente alla sua morte.
Certamente sarò stata l’ultima del paese a saperlo, vista la mia scarsa passione per certi siti, ma mi è stato segnalato che il filmato è stato a sua volta ripreso da un altro sito, in polemica anticlericale, e ampiamente commentato, quindi non ho potuto fare a meno di entrare in questo ultimo sito, vedere il filmato e leggere i commenti. Premetto che nonostante sia cresciuta, per potestà genitoriale, nell’ambiente cattolico, ne sto lontana, con rapporti cortesi, per un sentimento apertamente polemico nei confronti di certe posizioni che la Chiesa di Roma ha nei confronti della libertà delle donne, della scienza, e della sovranità di questo Stato: perciò non ritengo di essere influenzata, nelle mie considerazioni sul fatto in questione, da “affetto” clericale. Don Mauro ci ha battezzati, comunicati, cresimati, sposati ed ha anche battezzato i nostri figli o nipoti, comunicati e cresimati, magari ce l’ha fatta anche a sposarli prima di andarsene. Insomma ha visto passare davanti a se diverse generazioni che lo hanno sbeffeggiato e preso in giro a lezione di catechismo e di religione a scuola, che gli mettevano sotto sopra la casa che era comunque sempre aperta. Ha fatto i suoi errori, forse si è fidato delle persone sbagliate, ma la sua filosofia di vita, lo capiamo, non poteva che essere quella di porgere l’altra guancia.
Spero solo che negli ultimi momenti di vita le persone che sono state con lui quando c’era da prendere siano state presenti per dare, e del resto sono confortata dai racconti di qualcuno che mi dice di avergli imboccato gli ultimi pasti.
Mi rifiuto di rispondere ai commenti che ho letto sul sito che ho aperto, in quanto ciò non farebbe altro che alimentare l’interesse e i commenti e lo scempio, ma vorrei dire che per quello che è il mio concetto di dignità umana mi sento offesa, quale concittadina di Don Mauro, da un sito che pubblica un suo filmato commentandolo “Prete ubriaco”, anzi, puntualizzo, mi sento offesa da chi ha avuto la malsana idea di pubblicare su YouTube tale filmato.
Ricordo di aver parlato con un settantenne, una volta che, reduce da un intervento, mi disse “eravamo macchine progettate per vivere 40 o 50 anni… ora viviamo più di 70 ma con una certa manutenzione!”. È vero! E per questo l’arterosclerosi, l’Alzeimer, il Parkinson ci colpiscono sempre di più, e può succedere a tutti, perché viviamo tutti di più. Non voglio “gufare” nessuno, voglio solo dire che tutti ci potremmo trovare nelle condizioni del nostro Don Mauro o dei miei nonni che ho visto morire così: dovremmo forse concludere che quelle persone non avevano una dignità?
Concludo, e mi scusi, Direttore, se sono prolissa, ribadendo che mi sento offesa quale concittadina del Prete pubblicato: Murlo ha la porta aperta, si può arrivare, mangiare e dormire, filmare, fotografare, trasferircisi, sposarcisi, metterci al mondo i figli, ha la porta aperta, ma quando si entra in casa degli altri si porta rispetto. Si porta rispetto a questa comunità di boscaioli, carbonai, ex minatori, contadini, muratori, pastori, casalinghe … e al suo Prete!    

Ilaria Martini


Poche ore prima della chiusura del quaderno di questo trimestre, è giunta la e-mail che trascriviamo per intero con il rammarico di non poterla commentare come dovuto per carenza di spazio, cosa che non mancheremo di fare nel prossimo numero. Dopo aver consultato il sito al quale si fa riferimento, provato lo sconcerto per commenti talvolta addirittura demenziali e fuori luogo, anche se avessimo disposto di maggiore spazio sarebbe stato arduo esprimere un qualsiasi parere in tutta serenità senza lasciarsi trasportare emotivamente da un giusto risentimento. Non ce ne voglia Ilaria per questo ma ci permetta di rimandare al prossimo numero un commento più mirato allorché le emozioni suscitate dalla squallida vicenda che quel sito riporta avranno lasciato il campo a riflessioni responsabili che rendano giustizia all’operato di un povero prete rimasto al proprio posto anche quando le sue condizioni di salute avrebbero richiesto quelle attenzioni che fino all’ultimo continuò a avere per gli altri.

 


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