MURLOCULTURA n. 1/2011

SPIGOLATURE

Riforme non costose... anzi

di Camillo Zangrandi


Associazione Culturale di Murlo
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Chi e quante volte nel corso della nostra vita ha avuto a che fare con le marche da bollo? Chi più chi meno tutti noi quando abbiamo dovuto affrontare pratiche amministrative pubbliche l’abbiamo fatto… Sono secoli che si usano, in Italia sono nate appena dopo l’unità d’Italia (in sostanza è una specie di 150° anniversario) e rappresentano una delle tante imposte che si pagano. Non sappiamo se alla fine dei conti il sistema è remunerativo per lo Stato: per sistema s’intende l’insieme dei costi per produrre le marche da bollo, per commercializzarle, per gli aggi, per la loro gestione e il controllo, confrontati agli incassi.
Probabilmente un margine esiste, ma se consideriamo anche i costi occulti per il cittadino, forse per la collettività è un “affare” in perdita.
Si parla tanto di riforme e di adeguare l’amministrazione pubblica al mondo d’oggi, ma vi sono alcune semplici riforme che non sono prese in considerazione e/o stentano a decollare, come questa di abolire le marche da bollo. Riforma a costo zero, anzi riforma a “guadagno” per la collettività nazionale.
Non stiamo parlando di cancellare l’imposta di bollo, per carità non osiamo tanto. Parliamo di eliminare l’oggetto marca da bollo, anche nella versione “moderna” stampata dal tabaccaio e sostituirla con un normale pagamento.
In pratica, il cittadino che ha bisogno di un atto/una domanda per la quale è prevista l’imposta di bollo, paga il corrispettivo direttamente all’ufficio che rilascia l’atto… Basta un timbro “imposta di bollo assolta” sull’atto invece di appiccicare la marca da bollo; l’ufficio che ha incassato trasferirà poi on-line al destinatario titolare della tassa l’importo.
In realtà è una possibilità che la legge consente da molto tempo, ma nella pratica delle amministrazioni pubbliche, nel senso ampio della parola, si tratta di un’opportunità scarsamente utilizzata. Pochi comuni su gli oltre 8.000 comuni italiani, ne hanno fatto una prassi abituale.



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