MURLOCULTURA n. 3 - 2005

Sentite al volo…

ed anche per chi vuol sentire!

di Luciano Scali
Associazione Culturale di Murlo
Torna all'indice


o babbo, che vorrebbero dire quei cartelli dove c’è scritto Zeta Ti Elle?”
Vogliono dire:” Zona a traffico limitato.”
“Ma limitato a chi? Io ci vedo entrare tutti a Murlo”
“No! Caro bello, c’entra solo chi ci sta di casa ed ha il permesso, gli altri non ci possono entrare. Se il permesso non ce l’hanno, bisogna che vadano in Comune a farselo fare, ma solo per un pochinino: per caricare e scaricare, dopo se ne devono andar via per forza sennò gli fanno una multa di molto salata.”
“Babbino guarda: te forse non te ne sarai accorto ma a Murlo c’entrano tutti, ci parcheggiano e ci tengono la macchina anche la notte.”
“Ma chi te l’ha detto? Non è possibile… vedrai, il permesso ce l’ha solo chi ci sta o ci lavora e anche loro per il tempo necessario per fare quello che hanno da fare. Poi: sciò… via!”
“Va bene … se lo dici te. Però gli Zeta Ti Elli sono tutti uguali?”
“Certamente … ma che domande fai?”
“E allora perché nella piazza dove ci stanno i Carabinieri, chi non ha il permesso non ci può entrare e nemmeno parcheggiare nei posti segnati?”
“Perché quei posti appartengano a chi ci sta di casa!”
“E perché non lo fanno anche a Murlo?”
“Perché Murlo è piccino e dentro tutti non ci starebbero e poi Murlo è un posto antico e deve restare libero per quando arrivano gli stranieri e lo vogliono fotografare…”
“Questo l’avevo capito, ma io mi riferivo al parcheggio di fuori … e perché non ci hanno fatto le strisce e dato un posto a chi ci sta?”
“E perché, perché, perché… ma che ne so io!… Domandalo a loro!”
“A loro chi? Si, ho capito! Visto che secondo te gli stranieri che vogliono fare le foto, le debbono poter fare senza le robe inutili nel mezzo a dare noia, allora: perché non li levano del tutto quei cartelli Zeta Ti Elle a Murlo che non servono a niente, e li mettono da un’altra parte?”… Eh? O babbo ma che fai? Picchi? Sta bono… o babbo… babboooo!


>>><<<

senti babbino… sei sempre arrabbiato? No, perché se sei arrabbiato, vo a domandare allo zio le cose che volevo sapere visto che lui non s’arrabbia mai!”  “Si… figurati, semmai cascheresti bene… non ha mai capito niente in vita sua! Allora che volevi sapé?”   “ Ecco: me lo dici perché a Murlo ci sono tanti cani?”   “Perché ci sono tanti cacciatori e i cacciatori hanno bisogno dei cani per andare a caccia!”   “Questo lo sapevo anch’io, ma quello che non capisco, visto che la caccia è aperta solo pochi mesi, perché nel periodo che la caccia è chiusa i cani vengano tenuti serrati in piccoli spazi al caldo e al freddo come se stessero in prigione?”   “Perché, secondo te che dovrebbero fare, lasciarli a giro liberi?”  “Non dico questo, ma almeno che stessero meno sacrificati.”  “Ho capito. Te vorresti che se li portassero a casa!”    “Potrebbe anche essere un’idea invece di lasciarli sotto le case degli altri ad abbaiare tutta la notte!”   “Questo poi non è vero perché i cani, per legge, si debbono tenere ad una certa distanza dall’abitato in modo che se anche abbaiano non diano noia!”  “Davvero? O vai a sentire a Murlo, dopo che Aldo ha chiusa la pizzeria, il chiasso che fanno i cani sotto il murello fino a quando non comincia a farsi giorno!”    “Piccinini… si sentono soli e hanno paura anche perché la notte girottolano un sacco di animali e allora abbaiano per far sapere che ci sono e per scacciarli. Te che faresti se fossi al loro posto?”   “Che farei? Direi al mi’ padrone, che si serve di me quando ha bisogno ma che non c’è quando ho bisogno io, di venirmi a fare compagnia o a portarmi a casa sua la notte invece di lasciarmi, come Gesù Bambino: al freddo e al gelo!”  “Meglio! Vorresti forse che ti portassero a letto con se?”   “O babbo, ma che discorsi fai; i cani li potrebbero tenere in cantina o portarli più lontano visto che il posto ce l’hanno. Lasciando le cose come stanno, la gente vicina è obbligata a tenere serrate le finestre d’estate e a mettersi i tappi negli orecchi se non vogliono far compagnia ai cani urlando loro per farli stare zitti!”   “Ma sei proprio sicuro che le cose stiano così?”    “Babbino tu non devi credere a nessuno. Basta che una sera qualsiasi, dopo mezzanotte, alla zitta, tu vada a Murlo e aspetti. Vedrai da te quello che succede.”   “Si, figurati se vo a Murlo a sentire abbaiare i cani! E poi a quell’ora dormo. Io lavoro sai, e quando sono stracco non mi svegliano nemmeno le cannonate.”  “Ho capito babbino. Arrosto che non tocca lascia che bruci! Tanto le lagne di qualche vecchierello di Murlo cosa vuoi che contino. Questi non saranno stracchi dalla fatica perché ormai non lavorano più come te, ma la stanchezza della vecchiaia e dei pensieri sulla sorte imminente, pensi che sia da meno? Giunti ad un’età in cui si è dovuto rinunciare alla maggior parte delle cose, mi sembrerebbe giusto che almeno ad un minimo di riposo si avesse ancora diritto. Oppure no?”
Torna su