MURLOCULTURA n. 5/2007
Editoriale

Natale a Murlo

di Luciano Scali
Associazione Culturale di Murlo
Torna all'indice


Con le feste di fine anno è arrivato un grosso dono per la sparuta comunità del castello di Murlo:
un parcheggio sotterraneo con annesso magazzino per reperti archeologici, servizi igienici, illuminazione adeguata, quindi una imponente rotonda capace d’incanalare un futuro intenso traffico e consentire al capiente autobus di servizio di poter fare inversione di marcia senza troppe manovre come accadeva prima. Ma quello che avrebbe dovuto costituire il tradizionale Panforte natalizio, si è rivelato invece un bell’uovo di Pasqua con annessa sorpresa non molto gradita da chi si attendeva almeno la metà di
quanto era stato descritto e prospettato.
Per il sottoscritto criticare un lavoro costato impegno, fatica e soldi è sempre stato penoso, poiché da uomo di cantiere, conosco piuttosto bene cosa significhi sentirsi fare “le bucce addosso” da chi, tutto sommato, se n’è stato solo a guardare. Tra l’altro saranno in molti a pensare che
“la solita gallina si è messa a cantare quando l’uovo era già stato fatto” ed in questo caso forse, anche la frittata, senza  avere troppi titoli per operare critiche su opere più grandi di lui. Questo è vero, lo scrivente non è né ingegnere, né architetto né tanto meno urbanista ma si da il caso che abiti a Murlo, abbia gli occhi e conosca meglio di coloro che hanno voluto realizzare l’opera quali siano le reali esigenze della comunità residente. Perplessità sull’utilità del progetto vennero avanzate fin dai primi contatti e, col passare del tempo divennero aperta avversione. La carenza d’informazioni, anche per scarso interessamento della piccola comunità, furono probabilmente le cause che consentirono agli argomenti primitivi di avere il sopravvento sui dubbi delle persone, cosicché le cose sono andate avanti fino alla conclusione attuale. Le opere destinate a produrre decisi mutamenti in realtà ambientali consolidatesi nei secoli, non è detto che siano da ritenersi tabù ma, pur restando in linea con i tempi, necessiterebbero di approcci seri prima di divenire operanti, ovverosia essere studiate nei dettagli per porsi a riparo da ogni brutta sorpresa e dal dovervi porre rimedio. 
Non sarò certo io a fare l’elenco delle cose che vanno bene oppure no, ma l’opera rimane sotto gli occhi di tutti, anche di coloro che i titoli per poter criticare ce l’hanno davvero. Resta comunque incomprensibile il motivo di doversi arrampicare fin sotto l’attuale parcheggio per ridiscendere con forte pendenza in sotterraneo quando l’accesso sarebbe potuto agevolmente avvenire dal basso consentendo poi l’uscita in discesa, facilitando il deflusso delle acque e risparmiando la rotonda.
Forse, sarebbe ancora meglio riuscire a capire l’utilità dell’intera opera che, un adeguato parcheggio esterno, un pulmino di ridotte capacità ed un magazzino per reperti reperito in qualsiasi ambito del territorio comunale, avrebbero potuto più realisticamente sostituire.

 

>>>ooo<<<

 





Torna su