MurloCultura 2014 - Nr. 1

Caffè da Fo. Una giornata di cultura ecologica con Jacopo Fo

di Nicola Ulivieri

ATTUALITA'

 

Si prova sempre una certa soggezione nel trovarsi faccia a faccia con personaggi famosi, dello spettacolo, conosciuti sempre e solo attraverso la tv. Eppure, quando vai ad Alcatraz [1], tra Perugia e Gubbio, dove Jacopo Fo e sua moglie hanno tutte le loro attività e dove è possibile alloggiare, partecipare a numerosi corsi di ogni tipo e mangiare nel loro ottimo ristorante insieme a loro, riesci a sentirti come tra amici. Jacopo Fo non è solo il figlio del premio Nobel Dario Fo, ma anche un personaggio eclettico con numerosi interessi e svariate attività che vanno dal teatro, alla scrittura, pittura, impegno per l’ambiente e molto altro. Da diversi anni ha in testa un grande progetto che, finalmente, sta per realizzare: la costruzione di un Ecovillaggio Solare, un insieme di abitazioni realizzate con tutti gli accorgimenti per il risparmio energetico in una valle dove la natura è ancora rispettata [2].
A fine marzo è stato presentato ad Alcatraz questo progetto ed io ho colto l’occasione per partecipare all’incontro, dedicato non solo alle persone interessate ad acquistare una delle case in vendita, ma anche a chi desiderava sapere quali soluzioni ecologiche e di risparmio energetico fossero state utilizzate.
C’è da dire, innanzi tutto, che l’Ecovillaggio di Alcatraz non è solo un progetto di nuove costruzioni ad alta efficienza energetica costruite con criteri ecocompatibili, ma un modo nuovo di riconcepire un nucleo urbano con soluzioni di cohousing e cioè di spazi e strutture collettive come piscina, irrigazione degli orti, raccolta acqua piovana, impianti solari e fotovoltaici, terreno agricolo, oliveto e boschi con tartufaia; una soluzione che dovrebbe portare, non solo ad un risparmio, ma anche ad un “utile condominiale”.
Nell’incontro ci è stata mostrata la casa di Dario Fo, una recente costruzione in classe energetica A (consumo minore di 30 Kwh/mq annuo) (Fig. 1): una Yurta, cioè una tenda con struttura in legno, quindi trasportabile, tipica dei popoli nomadi dell’Asia Centrale, utilizzata da almeno 13 secoli, il cui isolamento termico è realizzato da strati di tessuto e feltro di pura lana di pecora che rende possibile sopportare le temperature della steppa, che possono andare dai +40°C estivi ai -25°C invernali. Ci sono poi state mostrate le abitazioni da restaurare e le soluzioni realizzative.

Fig. 1. Casa ad alta efficienza energetica di Dario Fo.

Una delle cose più curiose e interessanti, oltre alla fitodepurazione delle acque e al loro riutilizzo per gli scarichi, è il sistema di riscaldamento della piscina, ottenuto in modo totalmente naturale senza nessuna combustione! Il calore è ottenuto semplicemente dalla fermentazione del cippato di legno ammassato in un cumulo che viene fatto attraversare dal tubo dell’acqua che andrà alla piscina (Fig. 2) [3].

Fig. 2. Sistema di riscaldamento per la piscina, ottenuto dalla fermentazione di cippato di legno.

La fermentazione del cippato genera infatti calore, raggiungendo anche i 60-70°C, come possiamo verificare in una qualsiasi compostiera casalinga dove buttiamo i nostri scarti organici. Dopo alcuni mesi, quando i batteri hanno finito il loro lavoro e la temperarura non è più sufficiente a scaldare l’acqua della piscina, il cumulo di cippato di legno viene sostituito da uno nuovo e il prodotto che viene tolto è divenuto nel frattempo uno dei migliori concimi che si possano ottenere; un’idea davvero geniale ed ecologica. Nell’incontro informale, c’è poi stata l’occasione di parlare a lungo con Jacopo Fo che si è reso disponibile per scambi di esperienze e consigli, disponibilità di cui ho approfittato per chiedere idee per il nostro Comune. Ovviamente, di ogni idea va valutata la fattibilità e reale interesse per un dato territorio, ma è sempre interessante apprendere idee e soluzioni da chi ha maggiore esperienza e capacità creativa. Jacopo mi ha quindi parlato delle ESCO, cioè delle Energy Service COmpanies o società di servizio energia, che possono, ad esempio, aiutare un Comune nella sostituzione dell’illuminazione pubblica con lampade a led, che consumano molto meno delle tradizionali; mi ha suggerito la sostituzione dei depuratori con centrali a biogas che riutilizzano gli scarichi per produrre energia elettrica e calore da utilizzare per teleriscaldamento; mi ha spiegato come sia possibile creare una tartufaia di tartufo bianco (se c’è un tipo di bosco adatto) che in una decina di anni (eh, bisogna fare previsioni a lungo termine) possa diventare una fonte di introito e interesse per il territorio; mi ha suggerito l’incentivazione di prodotti ottenuti da piante officinali, che nel nostro territorio possono abbondare. Mi ha poi parlato delle soluzioni che potrebbe adottare un’amministrazione comunale nei confronti di nuove abitazioni, obbligando, come hanno fatto a Bolzano, ad esempio, a costruirle con un efficienza energetica che non superi una certa soglia di Kwh/mq annui in termini di consumo.
Insomma, è stato un incontro di elevato interesse culturale che è proseguito con un scambio di libri, il mio in cambio di suoi, di cui ringrazio suo moglie, Eleonora Albanese, che mi ha davvero emozionato per la sua gentilezza e genuinità.
Da parte mia, ho contribuito alla giornata ecologica facendo il caffè per tutti con il forno solare a parabola che mi ero portato dietro (Fig. 3), una piccola idea che ha colpito così tanto Jacopo Fo che mi ha invitato a Ecofuturo, il festival delle Ecotecnologie e dell’Autocostruzione che si terrà a Alcatraz dal 26 luglio al 2 agosto [4].

Fig. 3. Jacopo Fo ed io durante la preparazione del caffè con il mio forno solare a parabola satellitare, costruito con materiali di recupero.

Ecofuturo sarà una grande festa per far conoscere le potenzialità delle tecnologie e dell’economia alternativa italiana che resta all’avanguardia a livello mondiale nel settore dell’innovazione sostenibile. Ci saranno molte realtà di ricerca e di produzione che stanno realizzando progetti straordinari: dalla casa costruita con una mega stampante 3D, a gruppi di progettazione condivisa, dalle plastiche prodotte dai batteri con scarti agricoli non commestibili, a sistemi per tagliare i consumi delle automobili. Un altro passo verso un’Italia più verde.

 

Riferimenti

[1] Libera Università di Alcatraz: www.alcatraz.it

[2] Ecovillaggio: www.ecovillaggiosolare.it/index.php

[3] Video Alcatraz: il Compost Heating. Come scaldare un'intera piscina senza combustione!, www.youtube.com/watch?v=oTavMqBQsC0

[4] Ecofuturo, il festival delle Ecotecnologie e dell’Autocostruzione: www.ecotecno.tv/autocostruzione/28-caffe-solare-ad-alcatraz.html

 
www.nicolaulivieri.com

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